Se dovessimo parafrasare il Manzoni quando parla del coraggio di Don Abbondio (“chi non ce l’ha non se lo può dare”) si corre il rischio di dover fare la stessa cosa per l’educazione. In realtà, qui il discorso è diverso, soprattutto se si parla di sicurezza stradale. Perché qualcuno deputato a trasferirla, insegnarla, l’educazione, i comportamenti giusti da tenere sulle strade con qualsiasi mezzo si intenda muoversi, ci dovrebbe essere, magari abbinata anche alla formazione.

E l’educazione stradale, in attesa della stretta annunciata dal nuovo Codice della Strada, è stato il tema centrale della seconda giornata del #FORUMAutoMotive, il movimento di opinione sui temi legati alla mobilità a motore, giunto al suo ottavo anno (sedicesima edizione). Una riflessione lunga e articolata divisa in panel, dalla quale è emersa la preoccupante assenza nello svolgimento di questo ruolo educativo da parte delle famiglie e soprattutto della scuola.

La discussione è stata aperta da una dettagliata radiografia imposta da numeri, tipologie e motivazioni degli incidenti, presentata da Carlotta Gallo, Dirigente del Compartimento Polizia Stradale per la Lombardia: “Nel 2022 – ha spiegato – si sono registrati 165.889 incidenti, 3.159 morti e 223.475 feriti. L’incidente stradale non è mai una fatalità. Per i giovani nella fascia 15-29 anni è la prima causa di morte. In Italia si registrano 53,6 morti sulle strade ogni milione di abitanti e i dati 2023 non sono più confortanti. Distrazione, velocità elevata, mancato rispetto della precedenza sono al primo posto delle cause, per una quota del 38%. Al secondo c’ sono le manovre irregolari, per il 7,7% e al terzo, con il 7%, la distanza di sicurezza. Ma il problema è più profondo, generale: non si può essere multitasking mentre si guida, bisogna essere concentrati. Va trovato un linguaggio efficace per trasmettere i messaggi corretti ai giovani”.

Già il linguaggio: a entrare nel dettaglio delle problematiche di questa era complessa per i nostri ragazzi ci ha pensato Francesca Maisano, Psicologa – Psicoterapeuta Referente Centro Adolescenti ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano: “L’adolescenza è una fase di trasgressione per provare emozioni. Gli adulti devono essere modello, anche e soprattutto nell’uso dei dispositivi elettronici. Il cervello finisce di formarsi a 25 anni e l’abuso di alcol e stupefacenti, prima di tale soglia, può generare effetti ancora più pesanti. La mancanza di comunicazione tra genitori e figli ha spinto i giovani a rifugiarsi nei social”.

La morale, come sostengono in molti è che l’educazione andrebbe istituzionalizzata, insegnata a scuola in maniera seria e che grande attenzione andrebbe portata nei confronti dell’utilizzo dell’infotainment a bordo delle vetture, essendo appunto causa di distrazione.

Interessante il contributo di Emilio Patella, Segretario Nazionale Autoscuole di UNASCA: “Per riprendere la patente dopo il ritiro per superamento tasso alcolemico, servono 3-4 anni. Le famiglie spesso sopravvalutano i figli e sorprendono le reazioni quando un ragazzo non supera l’esame per la patente. Il Codice non prevede nessuna norma che parli di formazione. Molte regole su foglio rosa e rilascio della patente devono essere riviste, sono troppo permissive”.

Il secondo panel ha riguardato proprio il rapporto con le “Nuove tecnologie al servizio della sicurezza. Ritardi normativi e responsabilitа’”. E l’intervento di Pierpaolo Concina, CEO & Founder presso WiDna, vale come sintesi per tutti gli altri: “Elettronica e connettività offrono sicurezza e comfort, ma allo stesso tempo espongono a rischi il veicolo e le persone che lo occupano. La sicurezza attiva e passiva è garantita, ma in futuro dovranno aggiungersi sicurezza preventiva e informatica. Il rischio non è percepito, ma le auto possono essere soggette a attività illecite, non limitate al solo furto”.

La giornata si è conclusa con l’assegnazione del Premio Internazionale “DEKRA Road Safety Award 2023” giunto alla sua 6ª edizione. Il riconoscimento è stato conferito a Bosch per l’impegno quotidiano della multinazionale tedesca sul tema della sicurezza stradale. A ritirare il premio Camillo Mazza, General Manager Robert Bosch GmbH Branch in Italy, cui è stato consegnato il premio da Toni Purcaro, Presidente DEKRA Italia e head of DEKRA Region Central East Europe & Middle East.