Sawsan viveva nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, colpito e devastato da diversi raid della forze israeliane. In questa intervista video fatta dagli operatori di Oxfam, racconta le fasi drammatiche della fuga da casa, del cammino verso sud e della faticosa ricerca di un posto dove dormire. “Il nostro quartiere è stato attaccato da un pesante bombardamento, c’erano fumo e macerie. Le finestre sono esplose. Ci siamo svegliati e siamo corsi via. Non abbiamo potuto prendere nulla da casa, siamo scappati con i vestiti estivi perché tre settimane fa faceva caldo”. Ora Sawsan ha trovato rifugio con la sua famiglia in una tenda, nella zona meridionale della Striscia. “Non posso credere che ora siamo qui, una volta avevamo una vita serena. Le mie figlie andavano a scuola e all’università in auto. Ora non abbiamo acqua potabile e per andare in bagno bisogna fare ore di coda. Siamo sempre a rischio bombardamento ma non vogliamo andare nel Sinai. Vogliamo vivere con dignità. La Palestina è la nostra terra, siamo nati qui e qui vogliamo morire”.

Da quando sono iniziati gli attacchi, Oxfam è riuscita a fornire assistenza in contanti a 1.134 persone per l’acquisto di acqua, cibo e beni di prima necessità. “Distribuendo – fa sapere l’organizzazione – centinaia di kit igienico-sanitari e alimentari, e collaborando costantemente con i propri partner per adottare approcci flessibili e mirati alle necessità, con l’obiettivo di superare le sfide legate alla carenza di carburante ed energia elettrica, nonché all’accesso ai fornitori e alla disponibilità di merci.

Il racconto di Sawsan fa parte di una serie di testimonianze giornaliere degli operatori e dei manager di Oxfam a Gaza che ilfattoquotidiano.it ha deciso di pubblicare. L’obiettivo è avere giorno per giorno un racconto in prima persona da parte dei civili a Gaza, coloro che in questo momento stanno pagando il prezzo più alto del conflitto

LA PETIZIONE – Nessuna risposta umanitaria significativa potrà esserci senza un immediato cessate il fuoco.
Per questo Oxfam ha lanciato un appello urgente al Governo italiano e ai leader europei a cui si può aderire su: https://www.oxfamitalia.org/petizione-gaza/

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