Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, collegato con il Forum “Europa rapita: dove ritrovarla” parla dell’accordo Italia-Albania sui migranti. “Questo protocollo si inserisce in un accordo di collaborazione internazionale sottoscritto già da tempo tra Italia e Albania e riguarda l’aspetto specifico dei migranti”, spiega Mantovano, lasciando intendere la motivazione con la quale il governo ritiene che l’accordo non debba essere ratificato passando per un voto del Parlamento.

Come lo stesso presidente Rama ha detto questa è una modalità di collaborazione tra Paesi che aspirano entrare nell’Unione Europea e altri paesi membri dello stesso Unione, in qualche modo anticipando quella solidarietà che adesso, per paradosso, si trova tra chi sta dentro e chi sta fuori e che forse può costituire un esempio anche per chi sta dentro sia da una parte che dall’altra – prosegue Mantovano – Questa solidarietà è assolutamente in linea con ciò che nel corso degli anni, e mi sorprendono le critiche su questo fronte, si è detto per esempio a proposito della opportunità di aprire degli hotspot nei paesi di transito Tunisia e Libia dove poter esaminare le domande all’asilo”.

L’accordo per il sottosegretario “è una sorta di alleggerimento di contributo dell’Albania all’alleggerimento dell’impatto migratorio dell’Italia che inevitabile trovandosi proiettata nel Mediterraneo ed è fatto nell’assoluto rispetto alle convenzioni internazionali con disposizioni concordate che garantiranno la giurisdizione italiana all’interno del centro, al momento dello sbarco con tutti gli strumenti di impugnativa che esistono sul territorio nazionale quindi – conclude – non c’è niente di stravolgente rispetto alle procedure già in essere se non una dimostrazione di vicinanza da parte dell’Albania e una possibilità di essere meno congestionati nella nell’accoglienza e nella trattazione delle domande di asilo rispetto a quello che è accaduto fino a questo momento”.

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