Nessuna traccia di botulino nei campioni biologici, non è stato l’olio piccante a provocare il decesso della donna e il malore del marito. La prima ipotesi formulata è quindi stata smentita: la morte di Gerardina Corsato, che dopo una cena con il marito avevano lamentato sintomi da intossicazione, si ipotizza sia stata causata da un avvelenamento da pesticida, come riporta La Repubblica. I primi risultati degli esami effettuati sui campioni prelevati sull’uomo, infatti, ormai dimesso dall’Ospedale Cotugno di Napoli, sono risultati negativi al Clostridium botulinum.

A essere indagati per la morte di Gerardina Corsato, 46 anni, sono i titolari della pizzeria, marito e moglie, dove la donna aveva cenato con il marito Angelo Meninno, e un medico dell’ospedale di Ariano Irpino, che domenica e lunedì scorsi aveva visitato la coppia per poi dimetterla. L’iscrizione è al momento un atto dovuto assunto dal pm della Procura di Benevento, che coordina le indagini affidate alla Polizia di Stato, Marilia Capitanio, contestualmente all’affidamento degli accertamenti autoptici assegnati al medico-legale Carmen Sementa che si avvarrà della consulenza di Alessandro Santurro, docente all’università di Salerno, e di Sebastiano Leone, primario di malattie infettive dell’Azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino.

Il Dipartimento di prevenzione della Asl di Avellino nei giorni scorsi ha effettuato le indagini epidemiologiche in casa della coppia e le verifiche ispettive all’interno della pizzeria. Nella pizzeria gli agenti del locale commissariato avevano prelevato campioni di olio di peperoncino, pomodori, olio e funghi conservati, e ricerche approfondite sono state fatte anche a casa delle vittime. I risultati delle analisi, gli ultimi attesi per domani, saranno quindi decisivi per individuare le cause specifiche della morte e gli eventuali responsabili. Un’ipotesi botulino già smentita dal dg dell’Istituto zooprofilattico di Portici Antonio Limone il quale aveva ricordato che “la tossina killer del botulino è inodore, incolore e insapore”. Anche per questo la Procura di Benevento già nei giorni scorsi aveva dissequestro il locale finito al centro dell’inchiesta.

I funerali della donna si sono svolti questa mattina. Il legale della famiglia ha invitato al rispetto e alla riservatezza: “appare opportuno che la pressione mediatica sul caso si debba ridurre per consentire agli inquirenti di poter lavorare serenamente.”.

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