BYD è l’acronimo di Build Your Dreams, azienda cinese che, tra l’altro, produce auto. Ormai però molti sogni di Wang Chuan-Fu, il fondatore della società, si sono avverati. Il chimico cinese l’ha creata nel 1995 per produrre batterie per i cellulari. Sono gli anni dello Startac e del Nokia 3310, preistoria. Ventotto anni dopo l’azienda è passata da 20 a 600.000 dipendenti. 90.000 sono ingegneri, che generano 19 richieste di brevetti ogni giorno, di cui 15 autorizzati. Questo fa capire quanto sia importante la Ricerca e Sviluppo per una compagnia che, nel frattempo, ha esteso il suo campo d’azione a quattro settori: automobili, elettronica, nuove energie e trasporto ferroviario. E, a proposito di sogni, se nel 2005 BYD ha lanciato la sua prima auto, ad agosto di quest’anno ha prodotto il suo 5 milionesimo veicolo a nuova energia (NEV), cioè elettrico puro o plug-in.

In diciotto anni è diventato il più grande produttore mondiale di NEV, che sono arrivati anche in Italia. Dopo la BYD Atto III e la Han, abbiamo avuto l’occasione di provare Dolphin e Seal. Una gamma che spazia dal segmento C al segmento E, con un’offerta 100% elettrica. Il minimo comune denominatore di Seal, Atto III e Dolphin è la e-Platform 3.0. Nativa full electric, ha una struttura standard che accomuna l’alloggiamento della pompa di calore ad alta efficienza (di serie su tutte le vetture), il pacco batteria e il powertrain. Un sistema di propulsione 8-in-1 che migliora l’efficienza complessiva dell’89%.

Per tutti i modelli c’è poi la Blade Battery, la cui chimica è a Litio Ferro Fosfato (LFP): rispetto alle altre batterie, la sua struttura a sandwich garantisce maggiore sicurezza, ingombri più contenuti – a beneficio della dinamica di guida e dell’abitabilità interna – autonomia superiore e vita operativa più lunga (oltre 5.000 cicli di carica/scarica completi). La BYD Seal, poi, introduce per la prima volta la Cell to Body Technology che, a confronto con gli accumulatori classici, offre maggiore rigidità torsionale e maggiore protezione negli impatti frontali e laterali. Con questo sistema la batteria diventa elemento strutturale della vettura stessa: ne consegue riduzione del peso, baricentro più basso, passo più lungo e aerodinamica ottimizzata.

Caratteristiche che rendono la BYD Seal il fiore all’occhiello della gamma della Casa cinese. Il design di questa berlina (lunga 4,8 metri, larga 1,87 e alta 1,46) è decisamente accattivante: del resto lo stile è di Wolfgang Egger, nome che ha firmato modelli Audi, Lamborghini e Alfa Romeo. La Seal è la seconda auto della serie BYD Ocean, che interpreta il nuovo linguaggio di design “Ocean Aesthetics” di BYD. E sono molti gli elementi “marini” visibili, dentro e fuori. Il frontale, per esempio, ha uno stile a “X”, con due gruppi ottici a led che formano una doppia U e sotto i quali sono posti elementi che richiamano le onde del mare. La linea dell’auto è resa filante pure da particolari come le maniglie delle portiere, a scomparsa, e i ricercati cerchi bicolor da 19”. Il posteriore, invece, è caratterizzato dalla fascia di led con “microgocce” che finiscono per dare forma a due gocce più grandi, come quelle dell’acqua del mare.

Dentro l’effetto è quello di un salotto viaggiante che, grazie al passo di 2,92 m e al fondo piatto, può ospitare comodamente cinque persone in un ambiente elegante e accogliente. Il bagagliaio ha una capacità di 400 litri e davanti c’è un altro “frunk” da 53 litri. Alta la qualità dei materiali e dell’assemblaggio: sul tunnel centrale spiccano il selettore del cambio in simil cristallo, le due postazioni di ricarica wireless per i cellulari e, sotto il bracciolo, un capiente vano portaoggetti semiaperto. Il grande tetto panoramico rende molto luminoso l’abitacolo, dominato al centro della plancia dallo schermo da 15,6”, cuore pulsante dell’infotainment. Chiaro e facile da usare, si affianca a quello da 10,25” dietro al volante, che visualizza le informazioni di guida, comunque visibili anche dall’Head Up Display.

La BYD Seal è disponibile in due allestimenti, Design ed Excellence, con una batteria da 82,5 kWh e due tipi di trazione, posteriore e integrale. La prima, con un singolo motore, ha una potenza di 230 kW (308 cv) e accelera da 0 a 100 in in 5,9”. L’autonomia totale dichiarata dalla casa nel ciclo omologativo WLTP è di 570 km. Noi ci siamo messi al volante della Excellence AWD, con doppio motore elettrico (da 160 kW davanti e 230 kW dietro) per una potenza totale di 390 kW (523 cv), per uno scatto da 0 a 100 km/h in 3,8” e un’autonomia dichiarata di 520 km. Nel traffico cittadino la Seal è agile e si muove in modo disinvolto.

Peccato non aver avuto la possibilità di provare né gli innovativi ammortizzatori elettronici a frequenza variabile, che si adeguano al manto stradale, né l’iTAC, il sistema di controllo intelligente della coppia, che regola in modo proattivo l’assetto del veicolo in funzione degli input del conducente distribuendo in modo ottimale la potenza. Quattro le modalità di guida disponibili: Eco, Normale, Sport e Snow. Sono di serie tutti gli ADAS di ultima generazione. Già disponibile, la BYD Seal Design parte da 46.890 euro mentre la Excellence da 49.390.

La BYD Dolphin è una hatchbakc compatta, molto pratica e dal forte connotato urbano. Lunga 4,29 metri e larga 1,77, è a misura di città ma al contempo spaziosa, con un bagagliaio di 345 litri che arrivano fino a 1.310 abbattendo i sedili posteriori. Anche in questo caso molti elementi stilistici traggono ispirazione dal mare, come le bocchette dell’aria che ricordano le onde, la cassa audio che richiama una conchiglia e la pinna di delfino per aprire le portiera. Il display centrale da 12,5” sfrutta lo stesso sistema di infotainment della Seal, e lo schermo TFT dietro il volante è da 7” e sostituisce la strumentazione analogica. Originale la collocazione del selettore del cambio, che si trova sotto il display centrale, di fianco ad altri comandi dell’auto e non nel tunnel centrale, dove invece si trova la ricarica a induzione per il cellulare e un portaoggetti nella parte sottostante.

Già disponibili le due versioni più accessoriate, Comfort e Design, che hanno una batteria da 60,4 kWh per un’autonomia dichiarata di 427 km e motore da 150 kW (204 cv) e il prezzo parte da 35.790 euro. A breve arriveranno anche la Active e la Boost, con batteria da 44,9 kWh per un’autonomia dichiarata WLTP di 360 km. La prima con motore da 70 kW/95 cv e la seconda da 130 kW/176 cv. Il nostro test drive della Dolphin Design ci ha portato ad apprezzare le sue doti di agilità e compattezza. La frenata – il pedale ha corsa un po’ lunga – può essere regolata su due intensità per il recupero di energia, mentre non è disponibile la modalità di guida one-pedal. Da segnalare che sulla Dolphin è presente anche il V2L, la tecnologia Vehicle-to-Load, che permette di ricaricare altri dispositivi fino a 3 kW. I prezzi partono da 30.790 euro per la Active e arrivano a 37.490 per la Design.

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