Nuovi rialzi in vista per le bollette del gas. L’Autorità per l’energia ufficializzerà il probabile aumento solo domani ma si fanno già le prime stime. Il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli si attende “un aumento dell’8% della tariffa del gas di ottobre sul mercato tutelato, rispetto a settembre, a 1,02 euro al metro cubo. Per una famiglia tipo che consuma 1400 metri cubi all’anno, la maggior spesa sarà di 105 euro all’anno”. Non molto differenti le attese del portale Facile.it: “La tariffa del gas di ottobre sul mercato tutelato aumenterà del 9% rispetto a settembre, con una maggiore spesa in bolletta di 120 euro all’anno per una famiglia tipo”.

“Il prezzo del gas è aumentato il mese scorso alla borsa italiana Psv”, ha spiegato Tabarelli. Hanno pesato i primi freddi, il nervosismo per Gaza, gli scioperi in Australia, il sabotaggio al gasdotto in Finlandia, un po’ di speculazione. Ma per il prossimo mese, ai primi di dicembre, prevedo che la tariffa calerà. Le riserve sono piene, il clima è mite, la guerra a Gaza non crea problemi alle forniture, la domanda è calata per la crisi economica, la Russia non ha chiuso i tubi, l’eolico nel Mare del Nord e l’idroelettrico sulle Alpi hanno aumentato la produzione”. “Non abbiamo analisi sulle bollette in Italia, ma sicuramente lo scenario mediorientale sta avendo impatto sul prezzo del gas in Europa, che spingerà al rialzo la quotazione anche nel mercato italiano”, commenta Simone Tagliapietra, del centro studi Bruegel. Sulla borsa di Amsterdam, che fa da riferimento per i mercati europei, il gas viene scambiato oggi a 46 euro al megawattora, circa 5 euro in più da inizio ottobre, prima che scoppiasse la crisi in Palestina. I contratti con consegne più distanti (inizio 2024) prezzano il gas intorno ai 49 euro.

“Al di là della percentuale di aumento, è chiaro che domani si registrerà un rialzo immotivato, visti gli stoccaggi pieni. Una speculazione bella e buona che dimostra l’urgenza di prorogare il regime tutelato, perché, nonostante il rincaro di domani, Arera riesce a dare più equilibrio ai prezzi rispetto al mercato libero, proprio per la scelta di stabilire il prezzo ex post e non ex ante, rispetto ai prezzi effettivi del mercato all’ingrosso Psv italiano”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

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