Altro che imbarazzo. Nel day after dello scherzo telefonico a Giorgia Meloni nei ranghi della maggioranza va in onda una gara a chi giustifica di più la presidente del consiglio. Non solo nei ranghi parlamentari, dove deputati e senatori di Fdi, Forza Italia e Lega hanno inondanto le agenzie di stampa con comunicati in cui mettono in risalto la presunta “coerenza“della premier. E pazienza se in realtà Meloni non ha mai parlato pubblicamente di “stanchezza” dei leader Ue sul conflitto in Ucraina, della controffensiva di Kiev che “non sta andando come ci si aspettava” e della necessità di trovare “una via d’uscita accettabile per entrambe le parti”. Concetti che la capa dell’esecutivo ha espresso soltanto nella telefonata con Vovan Vladimir Kuznetsov e Lexus Alexey Stolyarov, i due comici russi capaci di beffare Palazzo Chigi, spacciandosi per un leader africano.

Una situazione francamente imbarazzante sia per le opinioni espresse dalla premier (diverse da quelle sostenute ufficialmente) che per l’incredibile corto circuito dello suo staff, incapace di verificare l’identità del sedicente politico africano. Non la pensano allo stesso modo, invece, i due vicepremier, che sono anche i leader di Forza Italia e Lega. “Le parole della presidente Meloni sono un chiaro segnale di conferma di quella che è la linea politica del nostro Paese, certamente c’è stata una superficialità da parte di chi ha organizzato la telefonata e questo non deve più accadere”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani su Rai 1. Rispondendo ad una domanda sulle frasi pronunciate da Meloni sull’Ucraina, il leader di Forza Italia ha aggiunto: “Noi siamo dalla parte dell’Ucraina. A tutte le provocazioni il presidente del Consiglio ha risposto in maniera ferma”. Matteo Salvini, invece, esclude qualsiasi tipo d’interferenza dell’intelligence del Cremlino, ipotizzata da vari commentatori ma negata dai comici. “Io non faccio il complottista e non penso onestamente a un complotto. C’è un governo che da un anno lavora tra mille difficoltà internazionali per mantenere gli impegni. Mi dispiace che per attaccare questo governo una settimana si usino le vicende familiari e un’altra gli scherzi telefonici”, dice il ministro delle Infrastrutture a Rtl 102.5. “Quando c’è di mezzo la guerra scherzare al telefono non mi sembra il massimo della vita”, è il pensiero del leader della Lega.

Diversa, ovviamente, la reazione dell’opposizione, con Giuseppe Conte che già ieri aveva accusato Meloni di esporre il Paese a una “figuraccia planetaria“. “Ritengo necessario che il governo intervenga per rassicurare Parlamento e Paese: situazioni di questo genere, che mettono a rischio la nostra immagine e il nostro profilo politico sul piano internazionale, non possono più verificarsi”, dice oggi Elly Schlein. Più morbido, come sempre, l’atteggiamento di Italia viva e Azione. Se Matteo Renzi chiede a Giorgia Meloni di “farsi aiutare”, Ettore Rosato ci tiene a spiegare come dal suo punto di vista questo episodio non abbia poi provocato danni alla premier: “Francamente non so quanto possa avere indebolito la presidente Meloni, secondo me nulla”

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