Momento imbarazzante durante l’assemblea nazionale di Azione quando uno degli ospiti, Riccardo Magi di +Europa, prende la parola dopo la segretaria dem Elly Schlein.
L’ambito riavvicinamento tra il partito di Carlo Calenda e +Europa, che ha rotto i ponti con Azione durante la campagna elettorale per le politiche dello scorso anno, si è quasi nullificato a causa della reprimenda di Magi, che ha colto l’occasione per rinfacciare i convulsi momenti dell’estate del 2022, quando cioè il leader di Azione mandò a quel paese l’alleanza col Pd di Letta e il partito di Emma Bonino per la non gradita presenza di Sinistra Italiana e dei Verdi nell’alleanza di centrosinistra.

“Io non sono d’accordo con le tue ricostruzioni di come sia andata quel 7 agosto 2022 – osserva Magi rivolgendosi a Calenda – E le hai pure ripetute in questi giorni in televisione. Io quel giorno me lo ricordo bene, anche perché era il mio compleanno e me lo avete rovinato in tutti i modi. Noi a fine maggio di quell’anno, dopo l’evento di Renew, abbiamo creduto che iniziasse un altro percorso che ci potesse portare ordinatamente alle elezioni europee. Ma alla fine quell’incontro è stato smontato, non c’erano le condizioni”.
E rincara: “Noi siamo considerati i più radicali, i più scapigliati, i più irregolari. Ma, Carlo, è possibile che tra te, Matteo (Renzi, ndr) e noi, dobbiamo essere sempre noi a fare il ruolo degli adulti nella stanza?“.

Le parole di Magi sono seguite dagli applausi di un discreto numero di componenti della platea, ma dalla prima fila si leva la protesta irritata del padrone di casa: “Non essere maleducato quando sei ospite“.
Attonito, Magi si fa ripetere la replica di Calenda due volte e risponde: “Ma no, Carlo, non ho detto nulla di maleducato. Vedi, noi non facciamo politica con lo specchietto retrovisore, cioè guardando indietro. Però l’esperienza, il vissuto, la memoria li coltiviamo perché hanno un valore – conclude – Noi siamo aperti e disponibili a parlare con tutti senza veti e senza preclusioni, ma non siamo più disponibili al fatto che quel ruolo (di adulti, ndr) dobbiamo averlo sempre e soltanto noi“.

Quando è il suo turno, Calenda rifila svariate frecciate al suo ospite, ripercorrendo l’estate del 2022: “Quando Enrico Letta disse che avrebbe mollato il M5s, noi ci siamo precipitati a fare l’accordo. Parlava di agenda Draghi. Ma che bello, fantastico. Firmiamo, facciamo la conferenza stampa e poi inizia il bombardamento di Bonelli-Fratoianni-Di Maio. Io ancora non capisco nella mia testa come Letta abbia potuto fare un’alleanza con Di Maio – rincara – una cosa senza senso né politico, né umano. Ci siamo ritrovati ad avere la nostra agenda liberale-riformista, quella di sinistra comunista di Fratoianni, quella anti-Draghi di Bonelli e quella di Di Maio sul nulla. Riccardo, io ti voglio bene e rispetto la vostra decisione di dire ‘andiamo lì dentro’. Ma noi non abbiamo voluto fare gli indipendenti di sinistra. Ce lo ha insegnato proprio Emma Bonino”.

Ma la strigliata di Calenda a Magi non è finita. “La vostra scelta è stata totalmente responsabile – afferma il senatore di Azione – e come tale va rispettata. Potete anche voi rispettare la nostra scelta, che è stata quella di andare a mare aperto, rinunciando peraltro al 30% dei collegi già assegnati e cercando una soluzione che fosse più coerente nei contenuti? Provateci. Qui siamo tutti adulti nella stanza. E sai perché? Perché ti accogliamo e ti applaudiamo con calore. Elezioni europee? Riccardo, io penso che dobbiamo lavorare insieme, sono d’accordo”.

Poi lancia un monito accalorato ai suoi: “Non si fa un partito con chi non condivide l’etica dei comportamenti, i valori e gli obiettivi. E mi dispiace, ma esiste Azione ed esistiamo noi in quanto questi sono punti irrinunciabili, altrimenti siamo un partitino di centro qualsiasi. Quindi, abbandonate subito l’idea di comodità – chiosa – perché questa strada non è comoda. Chi ha pensato di iscriversi in un partito che era disponibile a un centro dell’intrallazzo, che va a destra se vince la destra o va col M5s se vince il M5s, si è proprio sbagliato. Ce li avete tutti fuori questi partiti. Andateci”.

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