Amnesty Italia non parteciperà al Lucca Comics&Games 2023. Dopo l’annuncio di Zerocalcare anche la Ong ha scelto di ritirarsi dal festival del fumetto, giochi e videogiochi più famoso d’Italia, per via del patrocinio dell’ambasciata israeliana. “Il patrocinio dell’ambasciata israeliana al Lucca Comics ci spinge a rinunciare alla nostra presenza”, ha scritto l’associazione sul suo profilo X. “Comprendiamo sia prassi consolidata il patrocinio di ambasciate dei Paesi di provenienza degli artisti che realizzano l’immagine del festival ma non possiamo ignorare che le forze israeliane stanno incessantemente assediando e bombardando la Striscia di Gaza, con immani perdite di vite civili”, continua.

La locandina dell’edizione 2023, che raffigura un dragone cavalcato da personaggi dei fumetti che sorvola la torre simbolo della città toscana, è stata realizzata dagli illustratori israeliani di fama mondiale Asaf e Tomer Hanuka, ai quali Lucca ha dedicato anche una mostra durante il festival. “Non è una gara di radicalità, e da parte mia non c’è nessuna lezione o giudizio morale verso chi andrà a Lucca”, aveva scritto a proposito del duo Zerocalcare, aggiungendo di sperare che un giorno al festival “ci possano essere anche i fumettisti palestinesi che ora non possono lasciare il loro Paese”.


Sul dibattito nato attorno alla scelta di diversi artisti e organizzazioni che stanno prendendo le distanze dal Lucca Comics è intervenuto anche il leader della Lega, Matteo Salvini, che su X ha parlato di “razzismo” rispetto alla scelta di Amnesty, mentre su Zerocalcare aveva scritto di pensarla “esattamente al contrario” e assicurando di fare il possibile per assicurare la sua presenza al Lucca Comics al grido di “Evviva l’arte, evviva la libertà”. Pronta la risposta della no profit, che per bocca del portavoce Riccardo Noury, interpellato da Today.it, ha dichiarato: “Col suo commento, Salvini in questa occasione ha dimostrato di non sapere cosa sia il razzismo. Strano, perché come dimostrano i vari ‘barometri dell’odiò di Amnesty International Italia, in quella materia risulta essere decisamente un esperto“.

Sull’onda dell’esempio del fumettista romano e della Ong, sono molti gli artisti che stanno scegliendo di non partecipare al Lucca Comics come protesta contro i bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza. Tra loro anche la book influencer Megi Bulla, che con il suo profilo “La Biblioteca di Daphne” su Tik Tok conta milioni di giovani seguaci, ha comunicato che non andrà al Lucca Comics. “Le storie di Zerocalcare hanno dato il colpo di grazia ai giorni e notti di incertezza. Che mi capiate o meno, non me la sento di venire“, ha scritto la 27enne sui suoi profili social, lamentando che la sua decisione ha già portato alla critica da parte di diversi followers. “Liberi di andarvene, non vi obbligo e non vi pago per stare qui. Questa è una decisione personale. Vi prego di non giudicare chi ha deciso diversamente”, ha scritto.

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