Mai un posto libero per poter ottenere o rinnovare il passaporto a Milano? Era colpa (anche) di un ingegnoso sistema: con 200 euro o poco più si saltava la fila. Lo aveva messo su un’agenzia di pratiche automobilistiche, adesso finita sotto la lente della Polizia. L’indagine della procura milanese conta 5 indagati e sospetta un giro che avrebbe fruttato circa 300mila euro. Il sistema funzionava così: i responsabili di un’agenzia della zona Magenta di Milano utilizzavano i dati che gli utenti avevano fornito loro per pratiche automobilistiche o altro per prenotare appuntamenti per ottenere velocemente il passaporto a chi era ignaro, tra l’altro, del fatto che, per ragioni d’urgenza documentate, è possibile comunque averlo in tempi brevi senza dover seguire la procedura ordinaria. Sostituivano poi on line i dati inseriti inizialmente con quelli del richiedente del passaporto, il quale aveva già pagato oltre 200 euro, prima che si presentasse allo sportello per fare il documento nel giorno prestabilito.

Ora in cinque sono accusati di “falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri” e di essere i promotori della turbativa della regolarità di un servizio pubblico. Reati tutti aggravati. In sostanza, in un anno nero per il rinnovo dei passaporti con disservizi e lunghe attese per trovare un posto libero nei commissariati, problema più volte segnalato negli scorsi mesi, c’era chi – dietro pagamento di 200-250 euro – riusciva a ottenere un rapido rilascio del documento utile per i viaggi fuori dall’Unione Europea.

Sulla scorta di una stima effettuata in base alle prenotazioni concretamente riscontrate, si ritiene che il profitto dell’agenzia per le sole pratiche di rilascio dei passaporti si attesti intorno ai 300mila euro. Del sistema, quindi, si sarebbero approfittate in almeno 1.200 persone. Le prenotazioni fittizie, benché non abbiano inficiato globalmente la funzionalità e l’accessibilità del sistema, capace di generare oltre 11mila appuntamenti al mese per tutta la provincia di Milano – spiega la polizia – hanno comunque contribuito a saturare le quotidiane disponibilità di prenotazione, turbando la regolarità del servizio di rilascio del passaporto elettronico e degli uffici preposti.

Quando l’agenzia non riusciva a piazzare le prenotazioni già effettuate a clienti a pagamento, non provvedeva ad annullarle, impedendo l’uso del servizio da parte di altri cittadini, creando una disfunzione e una interruzione del pubblico servizio. Dai controlli amministrativi di routine effettuati sul posto da personale della Polizia amministrativa e sociale sono state rilevate anche violazioni amministrative per circa 2mila euro.

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