Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha chiesto al direttore dell’ufficio scolastico della Lombardia di inviare gli ispettori in due scuole di Milano, liceo Manzoni e l’educandato statale Setti Carraro. Il motivo è la pubblicazione sui social di alcuni studenti di foto di palestinesi che esultavano per l’attacco a Israele, con scritte come “Quant’è bello quando brucia Tel Aviv” o (nel caso del Setti Carraro) un più generico “La Palestina resiste”. Valditara ha saputo la notizia durante la visita alla Scuola della Comunità Ebraica di via Sally Mayer, sempre a Milano. Gli ispettori dovranno “verificare se effettivamente sono stati tenuti atteggiamenti antisemiti e di esaltazione dell’azione di Hamas”. Su questo episodio in queste ore è intervenuta la Digos. Il tutto sarebbe accaduto in sedi separate e messo in atto da due collettivi sui social: la “Kurva Manzoni Antifa”, gruppo sportivo del liceo tra l’altro frequentato in passato anche dal leader leghista Matteo Salvini, e il “Collettivo 112” del Setti Carraro. Dopo le polemiche già nel pomeriggio di lunedì sulle due pagine social delle organizzazioni studentesche non apparivano più le immagini incriminate.

Il messaggio più censurato che inneggia all’attacco di Hamas, in realtà, dopo i primi accertamenti della polizia, risulta riconducibile a un solo studente del Manzoni e non a un collettivo. Sul caso gli investigatori riferiranno direttamente al procuratore Marcello Viola che è anche a capo del pool antiterrorismo e che coordina le indagini. Altri gruppi di studenti del liceo storico hanno preso “assolutamente” le distanze e ribadiscono che “la guerra va condannata sempre, in ogni sua forma” e sottolineano che “le violenze e i bombardamenti che i palestinesi subiscono da decenni vengono troppo spesso ignorati dalla stampa occidentale” si legge sulla pagina Instagram del Collettivo Politico Manzoni, uno dei principali gruppi di studenti del liceo classico. “Poniamo davanti a tutto la condanna di un conflitto le cui ripercussioni ricadono come al solito sui civili. Antisionismo non è antisemitismo” concludono.

La segnalazione dei messaggi erano partite da un articolo di Bet Magazine Mosaico, sito ufficiale della comunità ebraica di Milano, nel quale si sottolineava che “nelle terribili ore in cui i terroristi di Hamas hanno ucciso, violentato e rapito numerosi cittadini israeliani, le maggiori istituzioni italiane ed europee non hanno fatto mancare il loro appoggio allo Stato Ebraico, quantomeno a parole ma nonostante ciò, non sono mancati coloro che hanno appoggiato il terrorismo contro Israele, specialmente tra le organizzazioni di estrema sinistra”. Da qui è partito l’input di Valditara: “Saranno effettuate – spiega – ispezioni in quegli istituti scolastici dove sarebbero emersi atteggiamenti di odio antisemita e di esaltazione della infame azione di Hamas. Vogliamo verificare se qualcuno ha realmente manifestato atteggiamenti di odio, di antisemitismo o di incitamento alla guerra contro Israele. Se questi fatti venissero appurati, i responsabili saranno denunciati alla Procura della Repubblica. Chi ha gioito per azioni che hanno portato a sgozzare bambini e ragazzi, donne e uomini innocenti, solo perché ebrei, deve essere perseguito dalle leggi penali”.

Nelle prossime ore Valditara promette che l’attenzione degli uffici ministeriali verso questo tema sarà alta: “In queste ore drammatiche – ha dichiarato il ministro – voglio esprimere vicinanza al popolo ebraico, vittima di un attacco brutale che richiama i metodi nazisti. Partendo dalla scuola è necessario elaborare una strategia complessiva per debellare ogni residuo di antisemitismo e promuovere la cultura del rispetto. Questo odio feroce, disumano, richiama le esperienze dei peggiori totalitarismi che hanno insanguinato e continuano a insanguinare il mondo intero. Non basta coltivare la memoria: occorre esaltare la centralità e la bellezza dell’essere umano, la cui esistenza è sacra e inviolabile”.

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