Partirà il 22 ottobre, con sette giorni di ritardo, e finirà l’8 aprile 2024, con una settimana di anticipo: la stagione dei riscaldamenti accesi a Milano sarà dunque tagliata di 15 giorni. La riduzione del periodo in cui sarà consentita l’accensione dei riscaldamenti è arrivata con un’ordinanza firmata dal Comune nel tentativo di far fronte alla crisi climatica e all’elevato prezzo del gas, nonostante i valori siano ben al di sotto della scorsa stagione. Ridotto di un’ora anche il massimo giornaliero in cui sarà possibile tenere in funzione gli impianti: il limite sarà di 13 ore – anziché 14 – comprese tra le 5 e le 23. E ancora, tagliata di 1 °C la temperatura massima consentita per gli edifici residenziali: sarà di 19 °C più 2 °C di tolleranza, contro i 2o °C previsti per legge. Da queste prescrizioni saranno comunque escluse alcune strutture, come ospedali, cliniche, case di riposo, scuole materne e asili nido.

“Le misure che abbiamo adottato durante la scorsa stagione termica, prime fra tutte la riduzione del periodo di accensione e delle temperature, hanno prodotto risparmi oltre le aspettative”, ha riferito in una nota l’assessora all’Ambiente Elena Grandi. “Per questo intendiamo portare avanti queste ottime pratiche. Rinnoviamo l’appello a cittadini e cittadine: qualora le condizioni meteorologiche, come sta accadendo, lo consentiranno, si invitano tutti e tutte ad aspettare il più possibile per accendere il riscaldamento domestico. Ne avranno beneficio le bollette e l’ambiente”. Secondo l’assessora, infatti, la crisi climatica “deve essere affrontata insieme”, politica e cittadinanza. “Ridurre i nostri consumi di energia è il primo e fondamentale passo”.

In effetti, secondo il rilevamento effettuato da A2A, la stagione termica 2022-2023 – partita a Milano il 3 novembre 2022 e terminata il 7 aprile 2023 – si è chiusa con una riduzione del consumo di gas del 19.4% rispetto all’anno precedente.

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