La settimana scorsa, un geometra che lavorava come coordinatore delle manutenzioni, ha dato le dimissioni dal Comune di Pontedera rilasciando alla stampa locale una notizia-bomba: per anni il Comune invece di trattare le terre di esumazione del cimitero come rifiuti speciali, le trasferiva tal quali su terreni privati risparmiando sui costi. Secondo fonti che hanno richiesto l’anonimato, tali terreni apparterrebbero a società sportive che usavano il terriccio esumato per riempire campi da rugby, calcetto e altri sport.

La legge considera le terre cimiteriali esumate, rifiuti da incenerire per il loro contenuto a rischio: resti anatomici di decessi per malattie infettive o per cancro dei malati in terapia chemio. Dopo la confessione, i politici locali si sono precipitati a presentare i loro esposti, dal sindaco Matteo Franconi fino ai leader delle opposizioni. Resta da capire come mai per anni abbiano fatto finta di niente, dal momento che, come ha dichiarato il dipendente, la vicenda riguarda solamente il Comune senza infiltrazioni esterne. Questi e altri abusi ambientali sono stati nascosti distraendo l’opinione pubblica.

Green Energy

Con Greenwashing si intende una strategia di mercato ingannevole, dove un’organizzazione spende tempo e soldi per un’azione di propaganda ai fini di presentarsi al pubblico come ecologista, minimizzando l’impatto negativo che la stessa provoca nell’ambiente a causa della sua attività. Una definizione che calza a pennello – io credo – su due delle società più ramificate nel business del trattamento rifiuti in Toscana, Ecofor Service di Pontedera, di cui lo stesso Comune è socio al 28%, e Belvedere SPA, di proprietà del Comune di Peccioli, che possiede a Legoli una delle discariche più grandi della Toscana.

Le due aziende trattano anche rifiuti speciali “non pericolosi”, termine rassicurante per introdurre la Green Energy ottenuta attraverso il trattamento dei biogas ricavati dagli stessi. È il leit-motiv su cui si fonda la loro grancassa pubblicitaria che i media locali avallano. Da oltre 10 anni Ecofor immette nella rete 14.000 MW annui, e dal 2024, grazie a un accordo con Terna Spa potrà vendere l’energia rimanente sul mercato libero. La società, attraverso gli Ecodays patrocinati dal Comune di Pontedera, ha aperto la discarica di Gello al pubblico con un workshop per acquisire futuri clienti, mentre il sindaco si è candidato alle prossime elezioni 2024. Ecofor è anche socio al 32% del Pontedera Calcio.

I Comuni di Peccioli e Pontedera crearono nel 2016 la PALP, Fondazione per la Cultura, che sponsorizza eventi, mostre, convegni e presentazioni di libri. Ovviamente dietro l’associazione ci sono Ecofor e Belvedere, che utilizzano i loro dividendi derivati dai rifiuti per finanziare tali attività ricreative. E il mecenatismo paga: Ecofor Service ha fatturato nel 2022 € 27.522.852, mentre Belvedere ha raddoppiato con 53,8 milioni.

Peccato solo che i terreni in Toscana siano tra i più contaminati d’Italia. Con la piaga irrisolta del Keu – ceneri con elevata concentrazione di metalli pesanti, provenienti dal comparto conciario di Santa Croce sull’Arno – a guastare la festa. Pontedera, con il Keu nel materiale di riempimento del cantiere Green Park adiacente allo stadio, a case e scuole, è una delle città più esposte.

Il Keu veniva trasferito a Gello negli impianti di riciclo dell’imprenditore Lerose, legato alla cellula toscana della ‘ndrangheta, e miscelato tal quale con altri materiali impiegati in edilizia. La filiera dei veleni partì dai certificati illegittimi rilasciati dalla Regione – tuttora sotto la presidenza di Eugenio Giani – dopo il trattamento nel depuratore di Santa Croce, che consentirono l’ingresso di questo rifiuto speciale nell’economia circolare. Come appurato dall’Università di Pisa, il cromo contenuto nel percolato, a contatto con la pioggia, si tramuta in esavalente e diventa cancerogeno.

Lo scrittore Roberto Saviano, invitato dal Comune a Pontedera, ha tenuto un monologo sulle ecomafie al Teatro Era, presenti tra il pubblico Legambiente Valdera e altre associazioni. Secondo la loro testimonianza, lo scrittore ha ricordato i misfatti della camorra che hanno causato la Terra dei Fuochi in Campania, senza però mai menzionare la Toscana e il Keu. Che sia stata una dimenticanza o un’omissione voluta, sta di fatto che il bubbone dei teloni nel Green Park che coprono la terra tossica, era a soli 200 metri dalla conferenza.

Ecofor è tuttora parte dell’indagine romana che riguarda i rifiuti della Navarra Spa trattati nel depuratore di Ceccano (FR) e poi trasferiti con certificazione farlocca alla discarica di Gello (Pontedera). Intervistato a riguardo, l’ad di Geofor, Rossano Signorini, ha dichiarato che i rifiuti laziali incidono minimamente sulla quantità annua presa a carico, negando che contengano Keu. Due anni fa ci fu un’accesa protesta da parte dei gruppi di opposizione di Cascina contro l’ampliamento della discarica di Gello che passò comunque. Tutto fu messo a tacere l’anno dopo con un’indennità per disagio ambientale pagata da Ecofor al Comune.

Anche la discarica di Peccioli si allarga

Legambiente Valdera ha dovuto sudare sette camicie per bloccare alla Regione uno scriteriato tentativo della Belvedere di raddoppiare i volumi della discarica di Legoli, che già occupa 4 milioni di metri cubi nel Comune di Peccioli, meno di 5000 abitanti. Fatica inutile, lo scorso agosto la Belvedere è tornata alla carica presentando un nuovo progetto. Se la Regione darà il benestare, raddoppierebbe il rischio dei rifiuti speciali e fanghi tossici, che minacciano tra l’altro gli agriturismo dei comuni limitrofi di Montaione, Palaia e Lajatico, paese natale del tenore Andrea Bocelli, poiché oltre la metà della raccolta è indifferenziata. A Chianni è stata riaperta la discarica della Grillaia, a cui saranno destinati 270mila M3 di amianto, rendendo vane le proteste delle associazioni.

Il lezzo dell’immondizia ammorba l’aria già all’uscita della regionale FI-PI-LI, 20 km prima di arrivare a Peccioli; il conflitto d’interesse dei Comuni coinvolti nel business dei rifiuti, che dovrebbero tutelare la salute pubblica, appare pressoché insanabile. Poiché, a differenza della monnezza, pecunia non olet.