Davanti agli assistenti sociali ha mimato le violenze subite usando i propri peluche, facendo intendere che uno dei pupazzi era proprio suo padre. Così una minorenne disabile ha consentito ai carabinieri di Molinella, paesino del Bolognese, di avviare le indagini nei confronti del genitore della ragazza, un 62enne albanese. Come chiesto dalla Procura, il gip ha dunque emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere: arrestato lo scorso 30 settembre, adesso l’uomo è indagato per violenza sessuale aggravata e continuata. Cinque giorni prima, la ragazza era stata allontanata dal padre e collocata d’urgenza in una struttura protetta.

L’indagine dei carabinieri è partita, a metà settembre, proprio da una segnalazione dei servizi sociali, che già seguivano la famiglia. Gli assistenti sono rimasti infatti preoccupati da quello che la ragazza stava cercando a suo modo di comunicare. Attraverso i peluche parlava degli abusi subiti tra le mura domestiche ed esprimeva il contesto di degrado nella quale viveva: dalla morte della madre, abitava da sola con il padre. In base a quanto è emerso, il racconto sarebbe risultato credibile: come riportato nell’ordinanza di custodia cautelare, la minorenne avrebbe infatti usato “un linguaggio semplice ma chiaro, tanto da poter escludere fraintendimenti interpretativi dei gesti posti in essere dal padre nei suoi confronti”.

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