Gas lacrimogeni sparati dai militari israeliani contro una ruspa dell’esercito libanese e i caschi blu dell’Onu che intervengono per separare le due parti. Uno scontro breve e senza conseguenze immediate, ma sufficiente a far salire la tensione lungo la Linea Blu che segna il confine fra Israele e Libano e precisamente in una zona contesa nei pressi delle fattorie di Shebaa. Si tratta del secondo episodio di scontro fra i due Paesi nel giro di pochi giorni, dopo quello dello scorso 23 settembre.

Del nuovo momento di tensione ha dato notizia lo stesso esercito di Beirut, insieme ai media vicini a Hezbollah, il partito armato sciita libanese. Secondo la loro ricostruzione, una ruspa dell’esercito libanese stava cercando di aprire una strada in una zona contesa della Linea Blu, nell’area di Bastarra, quando si è trovata sotto i colpi dei lacrimogeni, sparati dai militari di Tel Aviv. A quel punto sono intervenuti i Caschi Blu delle Nazioni Unite che sono impegnati lungo la linea di contatto con la missione Unifil. In alcuni video circolanti sui social si vede un attivista di Hezbollah molto vicino ad alcuni soldati israeliani, separati solo da qualche casco blu.

L’area di Bastarra è da settimane sotto i riflettori dei media e della politica dei due Paesi. Hezbollah, infatti, ha piazzato una tenda e due camere di sorveglianza su una collina vicina, in una porzione di territorio che oltrepassa la Linea Blu, mentre da giorni l’esercito libanese tenta di aprirsi una via sterrata per collegare quell’area alla strada asfaltata che conduce alla vicina località di Kfar Shuba.

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