Lo scorso 18 luglio aveva superato la linea demilitarizzata al confine tra le due Coree, mentre si trovava in visita al villaggio di Panmunjon con un gruppo organizzato. Si era unito a loro dopo essere scappato dall’aeroporto di Seul dove avrebbe dovuto imbarcarsi su un volo per gli Stati Uniti, rimpatriato per cattiva condotta. Da allora il soldato americano Travis King, 23 anni, era detenuto da Pyongyang, che aveva dichiarato la sua volontà di disertare a causa di “maltrattamenti disumani e discriminazione razziale” subiti tra le fila dell’esercito. Lui, però, non aveva mai parlato direttamente. E ora la Corea del Nord ha deciso di espellerlo: le autorità lo hanno stabilito al termine dell’interrogatorio del militare, il quale avrebbe confessato di essere entrato illegalmente nel Nord.

Gli Stati Uniti hanno intanto riferito di non aver fatto nessuna concessione a Pyongyang in cambio del rilascio del soldato, mentre fanno sapere che la Cina ha aiutato a facilitare il suo transito fuori dai territori della Rpdc. “Pechino non ha svolto nessun altro ruolo, se non quello di collaborare al passaggio di King dalla Corea del Nord al suo territorio”, ha dichiarato un alto funzionario dell’amministrazione Usa in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti. King si trova attualmente nella Repubblica popolare cinese dove è sotto la custodia di autorità statunitensi.

“L’organo competente della Rpdc ha deciso di espellere Travis King, un soldato dell’esercito americano che si è intromesso illegalmente nel territorio della Rpdc, secondo la legge della Repubblica”, riferisce la Kcna citata dalla Cnn. E aggiunge che l’indagine su King “è terminata”. L’agenzia di Stato non ha tuttavia chiarito quando sarà fissato il rientro in patria del soldato. King, assegnato alle forze armate statunitensi in Corea, aveva dovuto affrontare accuse di aggressione in Corea del Sud e sarebbe dovuto tornare a Fort Bliss, in Texas, ed essere rimosso dall’esercito solo un giorno prima di entrare in Corea del Nord. Oggi la Corea del Nord ha affermato che King ha “confessato di essersi intromesso illegalmente nel territorio della Rpdc poiché nutriva rancore contro i maltrattamenti disumani e la discriminazione razziale all’interno dell’esercito americano ed era disilluso dalla disuguaglianza della società americana”. Tutte parole che Cnn precisa di non avere potuto verificare. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby ha dichiarato il mese scorso che “non è escluso” che la Corea del Nord voglia utilizzare il soldato americano come strumento di propaganda o merce di scambio.

Il caso King – Fin da subito ha avuto contorni poco chiari e sia il Pentagono che la Casa Bianca hanno cercato di fare luce. La prima notizia sull’arresto King era arrivata da uno scarno comunicato del Comando delle Nazioni Unite, stanziato nell’area dal 1953, nel quale non si menzionava il fatto che si trattasse di un militare. Poche ore dopo il segretario Usa alla Difesa, Lloyd Austin, in una conferenza stampa dopo il14esimo Gruppo di contatto sull’Ucraina, aveva confermato le speculazioni dei media, ovvero che la persona arrestata fosse un soldato semplice, che ha attraversato la frontiera “volontariamente” e che si trovava in custodia “delle autorità di Pyongyang”. King stava per essere rimpatriato per motivi disciplinari, quando è fuggito dall’aeroporto dopo i controlli di sicurezza, si è unito ad una visita turistica nell’area e quindi ha attraversato il confine con la Corea del Nord. Stando al racconto di un testimone avrebbe persino sorriso mentre correndo passava la frontiera. Il fatto è avvenuto a Panmunjon, un villaggio a circa cento chilometri da Seul aperto anche ai turisti che da lì possono visitare la Joint Security Area e persino sostare per pochi minuti in Corea del Nord, sotto lo sguardo minaccioso dei militari di Pyongyang.

I visitatori vengono scortati nell’area da soldati sudcoreani e americani, e possono visitare il ‘ponte del non ritorno’ – dove nel 1953 ebbero luogo gli scambi di prigionieri di guerra coreani – e il monumento a un soldato di Seul ucciso durante uno scontro a fuoco innescato dalla defezione di un cittadino sovietico nel 1984. Nel villaggio nessun muro o recinzione separa le due Coree, ma solo un muretto di cemento alto 15 centimetri. D’altra parte è assolutamente vietato attraversare il confine a meno che non si tratti di un’occasione storica come l’incontro tra Donald Trump e Kim Jong-un nel 2019. Il militare è stato il primo americano arrestato da Pyongyang dal 2018, quando Bruce Byron Lowrance fu incarcerato per un mese per essere entrato illegalmente nel Paese dalla Cina. Nel 2016, invece, lo studente americano Otto F. Warmbier fu arrestato nella capitale nordcoreana con l’accusa di aver tentato di strappare un manifesto di propaganda dal muro del suo hotel. Il ventenne fu condannato a 15 anni di carcere, dopo 17 mesi fu rimpatriato in coma negli Stati Uniti e morì nella sua casa in Ohio una settimana dopo.

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