È il presidente della commissione Sanità in Piemonte, ma il leghista Alessandro Stecco ha deciso comunque di fare domanda per un posto da primario di radiodiagnostica a Vercelli. Nulla di irregolare, visto che la legge lo consente, ma comunque una situazione molto delicata dal punto di vista dell’opportunità, dato che la commissione della Asl si troverà a giudicare la candidatura di chi da anni gestisce l’iter di tutti i principali dossier sanitari. Ma Stecco, parlando col Fatto, minimizza: “Non c’è alcuna anomalia e non ci saranno favoritismi. Se dovessi andare avanti col concorso e vincere, mi dimetterei dalla Regione”.

La promessa non risolve i dubbi di chi considera un rischio anche solo la candidatura presentata da Stecco, considerata la sua posizione di potere in Regione. Al leghista non mancano titoli professionali e accademici (è responsabile di Neuroradiologia a Novara, in aspettativa), ma la domanda per Vercelli spiazza gli altri cinque aspiranti primari ammessi al concorso, come da comunicato della Asl del 26 settembre. Stecco non fa una piega: “Ho aderito a un bando online sapendo delle enormi difficoltà del settore pubblico, soprattutto nella radiologia. Non ho ancora deciso se andare avanti, ma ne avrei tutti i titoli, tanto è vero che la mia domanda è stata dichiarata ammissibile”. Nessun sospetto che, dalla sua posizione privilegiata, possa ricevere qualche aiuto in fase di selezione. E neanche il timore di offuscare la trasparenza della selezione, su cui Stecco mostra un ottimismo granitico. “No, i giudicanti sono estratti a sorte e possono venire da tutta Italia, come fa a esserci sudditanza nei miei confronti? Non c’è alcuna possibilità che la mia posizione interferisca sull’andamento del concorso. Ci sono delle prove, dei punteggi, cose tangibili. Se andrò fino in fondo sarà solo perché voglio dare una mano al settore pubblico”. E il posto in Regione? “Se dovessi continuare e vincere, mi dimetterò”. Il Piemonte andrà al voto nella prossima primavera. Che la destra faccia il bis con Alberto Cirio oppure no, Stecco ha già il suo piano B. E, in caso di dimissioni “precoci”, al suo posto in Regione potrebbe entrare la leghista Michela Rosetta, ex sindaca di San Germano Vercellese finita ai domiciliari un paio d’anni fa e ancora a processo con l’accusa di aver negato pacchi alimentari a stranieri e anziani.

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