Bottigliate, pugni, sputi, tagli con una lametta e perfino due tentativi di strangolamento. L’ennesimo caso di violenza sulle donne si è consumato a Tivoli, alle porte di Roma: l’imputato è un 21enne italiano incensurato, la vittima una ragazza italiana di 26 anni che allora era la sua fidanzata. Il ragazzo, secondo quanto emerso, millantava di appartenere a un clan criminale e si imponeva in maniera possessiva e violenta sulla giovane. Lei subiva in silenzio, completamente terrorizzata e assoggettata al ragazzo. Oltre alla violenza fisica, lui minacciava di uccidere lei e i suoi genitori se lo avesse lasciato o denunciato e l’ha costretta più volte a consumare rapporti sessuali senza il suo consenso, sotto minaccia di ulteriori violenze. Per di più, l’indagato ha anche rubato una collana, un braccialetto, il sussidio di disoccupazione e tentato di costringerla a rubare alcuni oggetti d’oro a un’amica. A questo si aggiunge il pieno controllo degli account social della giovane e del suo telefono cellulare. Tutto ciò fino al 27 settembre, quando il 21enne è stato arrestato dai poliziotti di Tivoli, coordinati dal “Gruppo uno” della Procura tiburtina, con le accuse di violenza sessuale, lesioni personali aggravate e atti persecutori. Sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, gli è stato applicato il braccialetto elettronico.

Ad accorgersi che quella relazione aveva qualcosa di anomalo erano state le amiche della vittima. Infatti, fin dall’inizio del rapporto amoroso con il 21enne, durato appena due mesi, lei si era allontanata dalle amiche, adducendo diverse motivazioni. La vittima ha inoltre cancellato dai suoi account social le fotografie in cui appariva in compagnia di alcuni suoi compagni maschi. Ha anche smesso di interagire con diversi amici, mentre le chat con le altre ragazze erano ormai gestite dal fidanzato.

Ecco dunque che le amiche, malgrado non fossero ancora a conoscenza della mole di violenze subite, l’hanno spronata a porre fine alla relazione. La 26enne ha quindi organizzato un incontro con il fidanzato, in un parco, sorvegliata a distanza dalle amiche. A bordo dell’auto di lei, il ragazzo non si è però diretto nel parco, ma in un luogo isolato a Guidonia Montecelio e l’incontro si è trasformato nell’ennesima aggressione. Lui l’ha nuovamente picchiata, sferrandole pugni allo stomaco, e minacciata di ammazzarla e buttarla dentro le cave se lei lo avesse lasciato. A quel punto l’ha accompagnata sotto la sua abitazione: lì la ragazza, approfittando di un momento di distrazione del fidanzato, è riuscita a fuggire a bordo della vettura. Arrivata a casa, ancora dolorante e terrorizzata, ha raccontato tutto ai genitori e alle amiche. Questi hanno dunque fotografato tutte le lesioni fisiche e hanno accompagnato la giovane al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli: lì è stata medicata e poi dimessa con diversi giorni di prognosi. A quel punto la vittima ha sporto denuncia al commissariato di Tivoli.

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