Il governo ha posto la fiducia sul decreto Omnibus, che contiene al suo interne anche alcune norme sulle intercettazioni. Lo ha annunciato all’Assemblea di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Il provvedimento provoca la reazione del M5s, che definisce “devastanti” le norme pronte per essere approvate. E dire che il decreto serviva a rispondere alle richieste del procuratore Antimafia Giovanni Melillo, che chiedeva di equiparare gli ascolti chiesti per i reati di tipo mafioso a quelli che invece sono solo commessi col metodo mafioso. In questo modo si salveranno centinaia di processi che rischiavano di andare in fumo a causa di una recente sentenza della Cassazione. L’iter di conversione in commissione Giustizia della Camera, però, è diventato l’occasione per inserire una serie di norme che limitano di fatto l’uso delle intercettazioni nelle indagini. Tutto questo mentre la commissione del Senato approvava una relazione sugli ascolti, che conteneva anche la proposta all’esecutivo di valutare l’eliminazione del trojan per indagare sui reati contro la pubblica amministrazione.

Il blitz in commissione – Un tentativo – quello di cancellare l’uso del captatore informatico per i reati di corruzione – che Forza Italia aveva tentato di fare passare anche alla Camera. Dopo attimi di tensione in maggioranza e uno scontro col governo, il partito di Silvio Berlusconi ha ritirato gli emendamenti sul trojan. Poi, però, il centrodestra ha trovato l’accordo su tre modifiche presentate sempre da Forza Italia: contengono il divieto di riportare gli ascolti considerati “irrilevanti” ai fini dell’indagine nel verbale di trascrizione, che solitamente viene redatto dalla polizia giudiziaria. Una modifica che rischia di complicare le inchieste, oltre a ledere il diritto di difesa. Lo avevano fatto notare i 5 Stelle, con l’intervento degli ex magistrati Roberto Scarpinato e Federico Cafiero De Raho. “Questa norma è un grave vulnus per la difesa degli indagati, dato che gli avvocati non hanno diritto a ottenere copia delle intercettazioni ritenute non rilevanti. Possono solo ascoltare, ma è impossibile farlo quando ci sono centinaia o migliaia di ore di intercettazioni. L’unica bussola per orientarsi nel mare magnum di elementi disponibili, quindi, è la trascrizione sommaria delle conversazioni non rilevanti, solo così si possono individuare possibili conversazioni utili per il loro lavoro difensivo”, dicono i due ex procuratori.

La stretta sugli ascolti – Ma fanno discutere anche gli altri emendamenti presentati da Forza Italia. Uno impone al gip di autorizzare la richiesta di intercettazione avanzata dal pm “con autonoma valutazione”: non basterà più la semplice firma del giudice in calce al provvedimento. Via libera anche alla norma che limita le intercettazioni “a strascico”, cioè quelle ordinate per indagare su un reato, ma che portano poi ad aprire inchieste su altre fattispecie. La norma modifica l’articolo 270 del codice di procedura penale, che ora è formulato in questo modo: “I risultati delle intercettazioni non possono essere utilizzati in procedimenti diversi da quelli nei quali sono stati disposti, salvo che risultino indispensabili per l’accertamento di delitti per i quali è obbligatorio l’arresto in flagranza”. Viene eliminata questa possibilità, invece, per i reati di cui all’articolo 266, comma 1, che include tra gli altri i delitti contro la pubblica amministrazione per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni. Gli emendamenti di Forza Italia sono passati col sostegno di Enrico Costa, il deputato di Azione che in cambio è riuscito a far passare una sua proposta: obbliga il pm a indicare agli atti delle indagini quanto ha speso per ogni intercettazione.

M5s: “Norme devastanti” – Il provvedimento è stato attaccato, durante la discussione generale, dalla deputata Valentina D’Orso, capogruppo M5S in commissione Giustizia. “Gli emendamenti di Forza Italia che sono stati approvati sminuiscono ancora una volta la gravità dei reati di corruzione. I partiti del centrodestra hanno un’ossessione: garantire l’impunità dei colletti bianchi, fare il lavaggio del cervello ai cittadini e far credere loro che la corruzione non sia un reato grave”, dice la capogruppo M5S in commissione Giustizia. “Stanno approvando norme devastanti per la giustizia e la legalità – continua – Naturalmente non mancano le norme che intralciano il lavoro dei magistrati e poi, nella foga di colpire in ogni modo le intercettazioni, il governo non si rende nemmeno conto di aver ostacolato anche il lavoro degli avvocati difensori. Un disastro su tutto il fronte”.

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