Un evento a livello nazionale per discutere sui valori della pace e del disarmo che darà vita anche a una nuova associazione che possa “colmare un vuoto nella sinistra, dove certe istanze non vengono rappresentate, se non debolmente”. Con questi auspici è stato organizzato l’evento Il coraggio della pace disarma che sabato 23 settembre, per un’intera giornata, dalle 9.30 alle 19.30, si terrà al Teatro dell’Affratellamento, a Firenze. Un incontro che attira nomi di primo piano della politica, della cultura, del giornalismo e dell’associazionismo italiani, anche di diversa estrazione e con posizioni diverse, accomunati dall’idea che il riarmo e l’invio incondizionato di armamenti a Paesi in guerra possano rappresentare un enorme rischio per il futuro dell’Europa.

“Questo evento nasce da un’idea dell’ex senatore Claudio Grassi al termine di un incontro tenutosi questa estate a Livorno – spiega a Ilfattoquotidiano.it Simone Bartoli, membro del comitato organizzativo dell’evento – Da lì abbiamo avviato questo confronto, cercando di coinvolgere personalità da diversi ambienti della sinistra italiana, arrivando a raccogliere le prime 100 firme, oggi diventate molte di più. Non si tratta, però, di un evento che nasce sotto l’ombrello di un partito o di un movimento, ma di un’iniziativa spontanea aperta a tutti”. Tanto che l’obiettivo dichiarato dell’incontro, oltre a dar vita a un nuovo dibattito sul tema del disarmo e della pace, è quello di creare un’associazione che possa portare avanti certe istanze: “Il giorno successivo all’evento, che ha attirato nomi come Michele Santoro, Luigi De Magistris, Moni Ovadia, Fausto Bertinotti, padre Alex Zanotelli e altri, chi vorrà potrà partecipare alla nascita della nuova associazione – continua Bartoli – A sinistra non è facile trovare forze politiche che assumano posizioni chiare in fatto di pace e disarmo e riteniamo che questo vuoto debba essere occupato in qualche modo. Non saremo l’ennesimo partitino della sinistra, ma una libera associazione aperta a chiunque voglia offrire un contributo alla causa della pace”.

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