Scontro a Cagliari tra l’amministrazione comunale e i docenti della scuola di via Stoccolma. Da quindici giorni è in corso un braccio di ferro che ha trasformato in odissea la ripartenza dell’anno scolastico. Tutto è partito dai ritardi dei lavori di consegna per rendere agibile l’edificio. Il cantiere aperto a maggio non è stato chiuso in tempo per la prima campanella fissata, in autonomia dal Consiglio d’istituto, per l’11 settembre anziché il quattordici come nel resto della Regione. E’ in quei giorni che il Comune ha informato la dirigente Marcella Vacca dell’impossibilità di garantire la riapertura dell’edificio scolastico proponendo alla scuola la scelta fra due opzioni: il trasferimento presso i locali della scuola “Italo Stagno” oppure l’allestimento di tende presso l’istituto comprensivo di Via Stoccolma. Tra le due, il Consiglio d’istituto ha scelto la seconda ma tempo qualche giorno ed è arrivato lo stop del Comune, dettato dalla direzione generale della protezione civile regionale che ha chiesto più tempo per preparare il “campo”.

A quel punto l’inizio dell’anno scolastico è stato rinviato. La stessa dirigente, presa carta e penna, ha scritto ai genitori: “Rincresce enormemente dover procrastinare l’avvio dell’anno scolastico per cause non dipendenti dall’Amministrazione scolastica. La dirigente scolastica, i docenti e tutto il personale porgono avviliti e sconfortati le più sentite scuse a tutte le famiglie coinvolte per l’incresciosa contingenza”. Immediate le polemiche di mamme e papà cui il Comune ha provato a porre un freno riproponendo la sede di via Stagno che alla fine, dopo due riunioni di Consiglio d’istituto e un sopralluogo, è stata accettata come soluzione.

Tutto finito? No. In queste ore i genitori dei 180 bambini del tempo prolungato (dieci classi su diciotto) sono tornati ad alzare la voce insieme ai 47 docenti che hanno pubblicato una lettera denunciando aule sporche, piene di polvere e scivolose, oltre che prive dei più basilari arredi (didattici e non), serrande rotte, mancanza di spazi adeguati per svolgere attività motoria, un cortile esterno pieno di rifiuti e un campo di calcetto inutilizzabile. “C’è bisogno – spiegano nella missiva pubblicata da L’Unione Sarda – di una pulizia profonda con igienizzazione e sanificazione dell’intera struttura assieme all’eliminazione di tutti i residui del cantiere e delle scritte scurrili e oscene sui muri perimetrali”.

Gli insegnanti si lamentano dell’assenza di lavagne bianche, di quelle interattive multimediali o Smart Board, di una macchina fotocopiatrice, di sedie per docenti costrette a lavorare in piedi per tutta la durata delle lezioni e per gli alunni che siano proporzionate alla loro età, di cattedre con cassetti, scaffali, armadi e casellari ma soprattutto della mancanza della rete Wi FI.

Una denuncia supportata dalla dirigente della scuola che, contattata dal ilfattoquotidiano.it, spiega: “Le condizioni in quell’edificio vanno migliorate. Non siamo di fronte a dei docenti folli. I miei insegnanti sono stanchi. Il disagio c’è. Già oggi devo dare atto che sono state sgomberate le masserizie per acconsentire l’uso del cortile visto che da noi è ancora piena estate ed è impossibile restare in aula. Sappiamo che con molta probabilità fino al 16 febbraio dovremo restare lì mi auguro che l’amministrazione intervenga al più presto”. Intanto la preside ha fatto di necessità virtù e ha acconsentito ai suoi docenti di tornare al passato: al registro cartaceo con tanto di avviso ai genitori. Desolata commenta: “Forse erano meglio le tende in attesa di venire allo Stagno sistemato e funzionale”.

Una posizione non condivisa dall’assessore all’Istruzione del Comune Marina Adamo, che segue minuto per minuto il caso fin dall’inizio: “Non mi stanco di dirlo. Per noi la soluzione migliore è sempre stata quella della scuola “Stagno”. Certo non è una struttura da fiaba, non è l’edificio danese ma è in grado di accogliere i ragazzi. C’è una task force comunale, inter-assessoriale, che sta lavorando a testa bassa da giorni per garantire ai bambini, ai genitori e ai docenti di far partire l’anno scolastico. Ho fatto visitare la nuova sede anche al direttore dell’ufficio scolastico regionale e ha potuto verificare di persona che non c’è alcun abbandono”. Adamo non ha difficoltà ad ammettere le difficoltà che permangono ma è ottimista: “Stiamo cercando di risolvere ogni problema e di trovare la soluzione migliore per dare la Rete Wi FI”.

Immagine di repertorio

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