di Maria Cristina Garofalo per Mountain Wilderness Italia

È triste e sconcertante leggere su uno storico quotidiano italiano “Il paese esasperato dall’orsa Gemma, ruba torte e dolci”, e a proposito di lupi che in quanto a irrazionale ferocia favolistica ben si abbinano ai plantigradi “in Europa segnalati migliaia di assalti ad animali e persone”. Uno di loro è stato così sciocco da attaccare persino il pony di Ursula Von Der Leyen!

Però nessuno dice che ci sono allevatori che si sono attrezzati usando scheletri di mandibole di lupi a volte addirittura finte, costruite alla meno peggio, per “dimostrare” gli attacchi del branco e intascare gli indennizzi. Non una parola viene spesa sul fatto che molto spesso le aggressioni sono di cani rinselvatichiti (in moltissimi casi per l’abbandono da parte degli umani). Per non dire come sia assente la conoscenza etologica dei comportamenti dei Selvatici è approssimativa, fuorviante la rilettura dei fatti dannosi attribuiti loro.

Qualsiasi animale difende la propria prole, e un’orsa può reagire se percepisce un eccessivo avvicinamento di un bipede come pericoloso ai suoi cuccioli. Non per questo si può definirla “cattiva” o “feroce”. Siamo su due zampe da un bel po’ di tempo e pare che questo insperato e casuale bonus evolutivo ci abbia regalato insieme al pollice opponibile un cervello maggiormente sviluppato, un pensiero riflessivo, dovremmo evitare di vedere belve, fiere e mostri ovunque e impegnarci a rispettare e comprendere i loro territori e le loro esigenze. Punto e basta.

Per nessun lupo siamo una preda così ambita lunghi e ossuti come siamo, lo sforzo energetico della nostra cattura non sarebbe compensato dall’introito calorico. Certo è che se continuiamo ad invadere i loro territori, ad alterarne la catena alimentare pretendendo di “regolare” la distribuzione delle specie di loro gradimento, allora sì che combiniamo un bel danno.

I Selvatici si avvicinano ai luoghi popolati dagli umani per fame e necessità di sopravvivenza, non per diletto. Dove gli umani usano correttamente quell’1% che li differenzia dagli altri primati la convivenza è possibile. Nella Bow Valley in Canada, dopo aver distrutto un’area naturale per realizzare piste da sci e impianti sportivi per l’ennesima gara, a cavallo di aree protette avendo con ciò interrotto i corridoi delle specie presenti – in particolare l’orso – sono subito corsi ai ripari. Ciò non assolve dal danno arrecato, ma apre una speranza di redenzione della specie umana.

I plantigradi non hanno il pollice opponibile e non riescono a fare alcuni movimenti a noi usuali e banali come sollevare il coperchio di un cassonetto dell’immondizia: basta sostituire quelli che si aprono tirando giù il coperchio, con quelli che si aprono tirandolo su!

Agli orsi piace la frutta dagli alberi e per procurarsene entrano nei giardini privati? L’amministrazione della ridente cittadina di Banff provvede ad erogare incentivi ai proprietari per sostituirli con quelli da fiore. Curiosano attorno ai campi di rugby in cui si allenano i ragazzi della cittadina? Ognuno di loro è dotato di una bomboletta di spray respingente, e… non si segnala alcuna aggressione! (“Living with Wildlife”).

Gli abitanti del Parco Nazionale d’Abruzzo devono l’aumento del loro Pil alla sua istituzione e ai Selvatici che tranquillamente e pacificamente concedono di mostrarsi agli umani per i quali hanno un’immeritata e immensa fiducia per un patto sancito da leggi di protezione e tutela. Patto cui spesso e volentieri si deroga.

Ho avuto l’onore e il privilegio alcuni anni fa di vedere Amarena “all’opera” su un albero di mele. Puntualmente veniva tutte le sere, sistematicamente mangiò prima quelle cadute, poi quelle più basse, poi salì sui rami e ultimò il lavoro. Nessuno la disturbò, tutti correvano a vederla quando con inappuntabile precisione arrivava all’imbrunire.

Tutti la amavano, il suo assassino no e preso dalla brama di bipede vendicatore, a salvaguardia della sua proprietà privata, ha sparato per ucciderla (non per spaventarla, come sembra vada vaticinando fra le false lacrime di pentimento) sottraendola ai suoi cuccioli. Colpirne uno per educarne cento!?!?

D’altronde il governo di destra che ci tocca subire intanto che la “sinistra” si ripiglia dallo choc anafilattico in cui è affogata, fra i primissimi atti, con grande coerenza ideologica, ha liberato i cacciatori da ogni lacciuolo: la persecuzione alle specie protette è aperta! E ora via verso la revisione delle leggi Ue Direttiva Habitat del 1992 in primis! Sennò chi lo vendica il pony della presidentessa?

Basta con questa caccia alle streghe e mala informazione, non sono i Selvatici da temere, ma chi alimenta la mentalità dello “spara e ammazza” e del “controllo e abbattimento selettivo delle razze”… che ricorda tanto qualcosa di terribile non troppo lontano nel tempo e sempre vivo nella memoria.

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