A 15 giorni dall’arresto di Khaled El Qaisi, il giovane 23enne italo-palestinese fermato dalle autorità israeliane lo scorso 31 agosto mentre rientrava con la moglie e il figlio da una vacanza in Palestina, alla facoltà di Lettere della Sapienza di Roma, si è organizzata un’assemblea pubblica per chiederne l’immediata scarcerazione. L’incontro, molto partecipato tanto da obbligare i presenti a spostarsi in un’aula più grande, è stato anche l’occasione per lanciare il nuovo comitato, fondato in difesa del 23enne.
“Nasce con l’intento di fare pressione sulle autorità italiane in vista di un ritorno in tempi rapidi dello studente – spiega Flavio Albertini Rossi, legale della famiglia – il comitato vuole utilizzare gli argomenti tecnico giuridici per dimostrare quanto Khaled sia a rischio di violazione dei propri diritti fondamentali
All’assemblea era presente anche la moglie Francesca Antinucci, che ha ringraziato tutti per la grande partecipazione e solidarietà dimostrata. “L’ultima visita a Khaled del console italiano in Israele, è stata la mattina del 14 settembre – fa sapere Francesca – l’ha trovato in discrete condizioni, durante l’incontro ha manifestato un po’ di stanchezza per i continui interrogatori, ma ha chiesto di poter leggere un libro e stiamo cercando di capire come fargliene avere.”

Al termine dell’assemblea, il comitato ha fatto sapere di aver creato un indirizzo email al quale rivolgersi per ottenere informazioni e rimanere aggiornati sugli sviluppi della situazione di Khaled El Qaisi: comitatofreekhaled@gmail.com

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