Durissimo attacco del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca contro il sistema di ingresso a numero chiuso per la facoltà di Medicina, già da lui definito recentemente “una porcheria” per ricchi e “un marchettificio”.
Nel corso della sua consueta diretta del venerdì su Facebook, il governatore campano spiega la sua proposta di legge che mira ad abolire il test universitario dal prossimo anno accademico: “Proseguiremo in questa nostra battaglia di civiltà contro il numero chiuso per accedere alla facoltà di Medicina che ha degli aspetti perfino anticostituzionali. Noi abbiamo approvato un disegno di legge come Regione Campania che abbiamo mandato al Parlamento e al governo. Se per il prossimo anno non avremo modifiche, pensiamo di presentare ricorso addirittura alla Corte costituzionale, perché si stanno privando migliaia di ragazzi del diritto allo studio”.

E denuncia, facendo riferimento all’ultimo scandalo riguardante la presunta compravendita di domande del test di Medicina su gruppi Telegram: “Più approfondiamo questo tema, più rimaniamo scandalizzati per quello che siamo stati in grado di creare in Italia. È davvero qualcosa di sconvolgente, non ci sono parole. In generale, abbiamo fatto precipitare il mondo dell’università in una palude burocratica e non a caso siamo l’ultimo paese in Europa per numero di laureati: quiz e test da tutte le parti, ormai iscriversi a Medicina è un’avventura. Ma soprattutto – continua – il metodo per fare questi test è incredibile: i ragazzi devono dotarsi di un computer personale e non possono usare quello dei genitori, devono fornirsi dello Spid, devono collegarsi mostrando lo sfondo della stanza in modo che si possa controllare che non ci siano suggeritori. È incredibile. Questo non è un paese serio, è veramente un circo equestre“.

De Luca aggiunge: “Questo viene fatto per dare fastidio e per creare corporazioni, nicchie di interessi e di affarismo su tutto. È l’esatto contrario di quanto avviene nelle società anglosassoni, che sono aperte alle giovani generazioni e ai talenti. La scusa che abbiamo in Italia è che dobbiamo selezionare il merito. Con questo metodo non selezioniamo nulla, diamo solo fastidio. Da chi difende i test di medicina ultimamente ho sentito solo stupidaggini – rincara – del tipo “dobbiamo selezionare i più meritevoli”. Con quei quiz non si seleziona nessun merito, perché sono quiz demenziali. La selezione va fatta sì, ma sulla materia sanitaria, non sui frattali, sulle figure geometriche e sulle imbecillità. E soprattutto va fatta non precludendo l’iscrizione ai ragazzi, né costringendoli a laurearsi in Bulgaria, in Romania e in Albania. È una vergogna. La selezione va fatta dopo un anno o due anni e sulla base del piano di studi. Quella che oggi chiamiamo selezione è semplicemente camorrismo, truffa e affarismo“.

Il politico campano prosegue: “Abbiamo persino scoperto che questi quiz non li fa il ministero dell’Università ma un consorzio privato e che il peso nell’attribuire il punteggio alle diverse domande viene valutato a seconda della difficoltà del quesito. E chi valuta questo? Basta fornire di contrabbando le domande che pesano di più per falsare. È una grande truffa, un grande giro da centinaia di milioni. Nessuno risponde né del danno psicologico che provochiamo a migliaia di ragazzi – chiosa – né del danno economico che causiamo alle famiglie povere, né del fatto che non si seleziona nessun merito. Un’altra demenzalità è che non è possibile sapere il risultato finale del test e quindi un ragazzo che deve cominciare un percorso universitario e ha fatto il quiz non sa quando e dove deve prendere in affitto una stanza. È davvero una vergogna”.

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