Fu una vendetta, ordinata seguendo il codice del Kanun e compiuta assoldando una squadra di killer. Elson Kalaveri venne ucciso a Sasso Pisano, frazione di Castelnuovo Val di Cecina, da tre sicari pagati da un albanese. È questa la ricostruzione messa insieme dai carabinieri di Pisa che, a poco più di un anno dall’omicidio del 36enne albanese, hanno eseguito cinque arresti tra il paese in provincia di Pisa, Napoli, Casoria, Pescara e il Paese delle aquile. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di omicidio premeditato in concorso. Kalaveri fu assassinato in strada il 18 agosto dello scorso anno: fu attirato nel piccolo borgo della provincia di Pisa, secondo l’inchiesta, con una trappola resa possibile anche grazie a un basista, connazionale del mandante. Contro di lui vennero sparati 15 colpi di pistola, esplosi da killer arrivati dal Napoletano, pagati da un connazionale della vittima che voleva vendicare la morte del fratello, secondo un rito del codice consuetudinario albanese, il Kanun.

Kalaveri abitava nella provincia di Siena e aveva procedimenti penali aperti per sfruttamento della prostituzione. In Albania fu arrestato nel 2014 per l’omicidio di un vicino di casa – fratello del mandante del suo assassinio – ma si difese dicendo di aver agito per legittima difesa. Il 18 agosto 2022 fu attirato in un agguato a Sasso Pisano, al tramonto, appena fuori dall’abitato, nei campi di fumarole, i getti spontanei di gas dal sottosuolo. Era in un’auto ferma, al posto del passeggero, quando gli vennero sparati dei colpi di pistola, frontalmente, tutti diretti contro di lui. Il conducente che lo aveva portato sul posto, pure lui albanese, non rimase ferito ma guidò la vettura fino al paesino fermandosi davanti alla pizzeria del circolo, poche centinaia di metri, per cercare aiuto. Gli avventori tentarono di soccorrere il 36enne mentre i sicari fuggivano su una vettura.

Per incastrare i cinque sono state fondamentali le immagini delle telecamere pubbliche di videosorveglianza urbana e le intercettazioni telefoniche. Due sicari sono residenti in Campania e vennero assoldati da un albanese per vendicare la morte del fratello ucciso nel 2014 in Albania durante una lite con Kalaveri. In carcere anche il basista, pure lui albanese, che attirò Kalaveri sul luogo del delitto col pretesto di restituirgli una piccola somma di denaro. Fu una trappola mortale.

La procura di Pisa ha ricostruito gli spostamenti del gruppo di fuoco, tutti campani (un autista e due killer) e incrociato i dati delle celle telefoniche, che, dicono gli inquirenti, “ha permesso di attribuire senza dubbio ogni singola responsabilità”. I sicari hanno raggiunto Sasso Pisano a bordo di una Lancia Y con targa contraffatta e di una Fiat 500 presa a noleggio, risultata in uso a uno dei killer. Gli inquirenti, al momento, non hanno accertato l’ammontare della somma pagata dal mandante per vendicare la morte del fratello, né se i tre killer campani – che gravitano nell’area di Villa di Briano (Caserta) – abbiano legami con la criminalità organizzata.

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