Si era spacciato per un maresciallo dei Carabinieri e si era presentato alla porta di una donna di 82 anni chiedendole dei soldi: servivano per risarcire la presunta vittima di un incidente causato dal figlio dell’anziana. Era tutto falso, ma la donna ha consegnato nelle mani dell’uomo 1.500 euro. È solo l’ultimo episodio di truffa ai danni di una persona anziana avvenuto a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, poco dopo le 13 di martedì 12 settembre .

La messinscena è cominciata con una telefonata del malvivente. “Sono il Maresciallo dei carabinieri, chiamo per suo figlio che è rimasto coinvolto in un incidente stradale. Ha investito un ciclomotore e servono i soldi per risarcire la vittima”. Poco dopo, uno sconosciuto ha bussato alla porta dell’abitazione dell’anziana che gli ha creduto e gli ha consegnato i soldi, preoccupata per la sorte del figlio. Immediatamente l’uomo si è dato alla fuga. Dopo aver compreso di essere stata raggirata, l’82enne originaria di Reggio si è rivolta ai carabinieri, quelli veri, e ha sporto denuncia.

Non è bastata, dunque, la forte campagna di sensibilizzazione portata avanti in questi anni dai carabinieri del Comando Provinciale locale e rivolta soprattutto ad anziani e soggetti fragili. Non sono bastati i continui inviti a diffidare degli estranei che chiedono soldi facendo leva sugli affetti familiari e i timori per la sorte dei propri cari. In seguito a quest’ultimo episodio, i carabinieri di Reggio Emilia hanno dunque ritenuto necessario rilanciare la campagna “Non aprite quella porta”, ribadendo i suggerimenti per non cadere in queste truffe.

Tra i consigli: diffidare degli estranei soprattutto se si è soli, non mandare i bambini ad aprire la porta, controllare sempre dallo spioncino chi c’è di fronte, non aprire agli sconosciuti e non farli entrare in casa, o comunque aprire la porta solo con la catenella attaccata. E ancora: chiedere che eventuali pacchi o lettere vengano lasciati sullo zerbino o nella cassetta della posta, non dare soldi a sconosciuti che dicono di essere funzionari di enti pubblici o privati, mostrare cautela nell’acquisto di merce venduta porta a porta. Infine, tenere accanto al telefono un’agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità (come Enel, Telecom e Acea) e non chiamare utenze telefoniche fornite dagli interessati, perché dall’altra parte potrebbe nascondersi un complice.

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