Secondo le stime di Bloomberg Economics, la cocaina si appresta a diventare la principale voce dell’export colombiano superando il petrolio. La produzione dello stupefacente continua ad aumentare dopo che il governo ha adottato una politica più indulgente nei confronti delle droghe. Viceversa le esportazioni di petrolio hanno registrato un calo del 30% nel primo semestre dell’anno. “Stimiamo che i ricavi delle esportazioni di cocaina siano saliti a 18,2 miliardi di dollari nel 2022, non molto indietro rispetto alle esportazioni di petrolio di 19,1 miliardi di dollari dello scorso anno”, ha affermato l’economista Felipe Hernandez. Nel 2022 la produzione di cocaina in Colombia è salita al record di 1.738 tonnellate mentre la quantità di terreno coltivato con piante di coca è aumentata del 13% raggiungendo la cifra record di 230mila ettari.

Hernandez ha affermato che l’aumento della produzione di cocaina ha avuto un effetto a breve termine sull’attività, sulla domanda interna e sui conti con l’estero, pur non sembrando essere correlato alla buona performance del peso colombiano. Il presidente Gustavo Petro , il primo leader di sinistra colombiano, ha cambiato l’approccio nei confronti del traffico di droga, cercando di colpire i signori della droga che traggono maggiori benefici dalla vendita di narcotici all’estero piuttosto che prendere di mira i produttori di foglie di coca, che sono l’anello più debole della catena di produzione. Petro sta cercando colloqui con i principali gruppi di narcotrafficanti del paese, nella speranza di porre fine a sessant’anni di conflitto civile attraverso accordi di pace. Bloomberg Economics calcola il volume delle esportazioni come differenza tra produzione e sequestri, il che significa che la cifra potrebbe essere inferiore poiché il calcolo non tiene conto del consumo interno e dei sequestri nei paesi di transito e di destinazione.

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