Il governo tedesco conferma la linea: tra i provvedimenti concordati nell’ultimo vertice di mercoledì figura anche l’aumento del reddito di cittadinanza dall’inizio del prossimo anno di circa il 12%. La misura interessa circa 5,5 milioni di percettori. Il reddito di cittadinanza, in tedesco Bürgergeld, ha sostituito dall’inizio di quest’anno i versamenti del sistema Hartz-IV ed ha l’intento di garantire il minimo per un’esistenza dignitosa a tutti. La legge prevede che i contributi siano corretti ogni anno dal primo gennaio secondo una formula fissata per legge che tiene conto per due terzi dello sviluppo dei prezzi per i beni e servizi di cosiddetta “normale necessità” ed un terzo della progressione dei salari e stipendi netti. Nel computo dei primi pesano più di tutto gli alimentari, mentre non ha invece alcuna rilevanza il tabacco.

Come riporta la tv pubblica Ard gli adulti singoli potranno contare su 563 euro con un sensibile aumento di 61 euro al mese; quelli con un partner riceveranno 506 euro, cioè 55 euro in più. Gli adolescenti tra 14 e 17 anni avranno diritto a 471 euro e dunque ad un aumento di 51 euro al mese. I ragazzi tra 7 e 14 anni potranno ottenere 390 euro, cioè 42 euro in più. Infine, per i bambini più piccoli lo Stato prevede un contributo di 357 euro, che comporta rispetto a quest’anno anche per loro un miglioramento di 39 euro al mese.

La manovra graverà sul bilancio del prossimo anno 4,3 miliardi in più rispetto a quanto finora previsto, provocando forti critiche – come evidenzia sempre la Ard – dall’opposizione Cdu-Csu. Il ministro del Lavoro Hubertus Heil (Spd) ha giustificato però il provvedimento che fissa gli aumenti con il progredire dell’inflazione, a fronte della necessità di assicurare anche a quanti privi di redditi sufficienti il minimo indispensabile per vivere.

Il governo Scholz ha in cantiere un’altra misura contro l’indigenza, cioè la legge sull’assicurazione contro la povertà dell’infanzia che dovrà essere bollinata dall’esecutivo prevedibilmente questo mese per poi venir sottoposta al Parlamento. Dal 2025 dovrebbe sostituire tutte le prestazioni per le famiglie – il denaro ai genitori per i bambini (Kindergeld), l’addizionale per l’infanzia (Kinderzuschlag) e gli aiuti ai minori adesso elargiti con il reddito di cittadinanza – che verrebbero ricondotte in un unico versamento automatico. Tutte le famiglie con bambini dovrebbero in ogni caso ricevere sempre un importo garantito indipendentemente dal reddito (l’attuale Kindergeld), a fronte del compito dello Stato di garantire a tutti i bambini di crescere bene. L’Agenzia federale per il lavoro avverte però che, in assenza di una legittimazione contrattuale amministrativa, finora non si sono ancora potute avviare le modifiche indispensabili al sistema informatico per una partenza puntuale.

Dopo un lungo braccio di ferro tra la ministra per la Famiglia Lisa Paus (Verdi) ed il collega delle Finanze Christian Lindner (Fdp, liberali), sono previsti per il 2025 2,4 miliardi. L’alleanza di venti organizzazioni sociali e tredici sostenitori scientifici “Bündnis Kindergrundsicherung”, che dal 2009 promuove l’introduzione del pacchetto critica però il fatto che si tratta di uno stanziamento troppo basso e chiede fin da ora al Parlamento di ricalcolarlo.

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Nella foto in alto | Una parte del governo tedesco. Da sinistra la ministra degli Esteri Annalena Baerbock, quello dell’Economia e del Clima Robert Habeck, il cancelliere Olaf Scholz, il ministro del Lavoro Hubertus Heil e il capo di gabinetto della cancelleria Wolfgang Schmidt

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