“Il familismo e il nepotismo sono caratteristici degli organismi politici nei quali per vari motivi non avviene la formazione di una classe dirigente. È un fenomeno inevitabile e Meloni, che è persona intelligente, sa benissimo che è un segnale di debolezza estrema il fatto di doverti fidare dei tuoi familiari perché non hai un gruppo dirigente su cui puoi contare in economia, in scienze sociali o in politica estera. E questo avviene non solo in Fratelli d’Italia, ma in tutta la politica italiana”. Così a Otto e mezzo (La7) il filosofo Massimo Cacciari si pronuncia sulla gestione del potere di Giorgia Meloni, che nella sua relazione all’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia ha tuonato contro chi ha “gettato fango gratuito” sulla sua famiglia, dal compagno Andrea Giambruno alla sorella Arianna, il cui ruolo di responsabile della segreteria politica d Fdi è stato ufficializzato lo scorso 24 agosto.

Cacciari spiega: “Nel Pci, nel Psi e nella Dc fatti di questo genere sarebbero quasi incomprensibili, perché la selezione politica avveniva con meccanismi di vera competizione sul piano della forza elettorale e della forza culturale. Il familismo è un sostituto inevitabile in partiti che non sono tali. – chiosa – Nei partiti che si formano sulla leadership carismatica di uno solo, come anche per il Pd, è impossibile che si formino gruppi dirigenti e quindi il leader si rivolge necessariamente a ‘cosa nostra’, cioè al suo contesto familiare”.

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