Non sono bastati gli infortuni a tenerlo lontano dai campi quasi per un’intera stagione, c’è un nuovo stop per il centrocampista della Juventus Paul Pogba, ma gli infortuni fisici questa volta non c’entrano: sono state rilevate tracce di testosterone dalla analisi cliniche di Pogba. Una sostanza considerata dopante e la cui presenza anomala è fattore di rischio per la salute. “Il testosterone è un ormone androgeno presente in ambo i sessi, ma decisamente prevalente in quello maschile, in cui viene prodotto per la gran parte dalle cellule di Leydig che si trovano nei testicoli”, spiega al FattoQuotidiano.it il professor Rolando Bolognino, Biologo Nutrizionista in campo oncologico e di prevenzione, esperto in alimentazione sportiva. “La produzione di testosterone raggiunge il suo picco durante la pubertà e nel corso dell’età adulta”, continua l’esperto, “ed è finalizzata alla regolazione del desiderio sessuale, della produzione degli spermatozoi e al mantenimento della massa muscolare, con grandi capacità anaboliche. Oltre alla sfera sessuale e alla crescita muscolare, il testosterone svolge un ruolo importante anche nella regolazione della salute cardiovascolare, del metabolismo glucidico e lipidico, della modulazione serotoninergica, della salute dell’osso”.

Professor Bolognino, quali sono le cause che portano al calo del testosterone?
“Può essere la conseguenza di diverse condizioni cliniche patologiche: diabete di tipo 2, malattie epatiche, patologie renali, traumi a livello dei testicoli. Anche alcuni farmaci e trattamenti possono essere responsabili del calo di questo ormone. Per esempio, radio e chemioterapia, infezioni virali, farmaci antidepressivi, analgesici oppiacei”.

E i farmaci che lo contengono?
“Al di là dei nomi commerciali – tra cui i più noti sono Sustanon, Testoviron, Andriol, Nebid, ecc. – numerosi sono i farmaci utilizzati per innalzare i livelli di testosterone e disponibili in diverse forme di assunzione, come fiale iniettive, compresse, capsule, gel, cerotti transdermici. Qualsiasi formulazione deve essere però prescritta dal medico specialista. Tuttavia, esiste purtroppo un mercato parallelo che viaggia sul web dov’è possibile acquistare qualsiasi tipologia di testosterone con l’aggravante di non avere certezza su concentrazione e sicurezza del prodotto”.

Il testosterone è considerato una sostanza dopante. Che rischi si corrono se viene assunto senza una reale necessità fisiologica?
“Un suo consumo a lungo termine può provocare numerosi effetti collaterali: cardiovascolari (con probabilità di andare incontro a ictus e infarto del miocardio); centrali (cefalea, depressione, ansia); dermatologici (acne, irsutismo, calvizie androgenica); endocrini (nelle donne alterazione della libido, virilizzazione amenorrea; nell’uomo ginecomastia, soppressione della spermatogenesi e diminuzione del volume eiaculatorio). Quindi, prima di assumere testosterone, vale la pena valutare caso per caso e sempre dietro rigoroso parere medico”.

C’è il rischio di assumere il testosterone in modo inconsapevole, magari in alcuni alimenti o inserito in alcuni farmaci?
“Attraverso gli altrimenti, è altamente improbabile. Non esistono infatti cibi che contengono testosterone. Esistono però alimenti che aumentano la produzione di testosterone agendo sui suoi precursori: substrati e coenzimi. L’assunzione di alimenti ricchi di colesterolo può aumentare la produzione di testosterone, essendone il precursore. Di grande rilevanza sono anche i cibi che contengono vitamina D, vitamina B6, zinco e magnesio. Sul versante farmacologico, non ci sono farmaci da banco o di altra natura che contengano tracce di testosterone. Perciò, l’unico modo per poterlo assumere rimane la prescrizione medica. O, illegalmente, sul web”.

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