Per sapere di “buono”, non bastano deodoranti e profumi, c’è di mezzo anche il tipo di cibo che mangiamo. Perché ogni persona ha un odore diverso quando suda; in particolare, in alcune può anche non sentirsi, mentre in altre risulta particolarmente intenso. E a volte sgradevole. Un fenomeno studiato dal professor Johan Lundstrom, del Karolinska Institutet di Stoccolma, che ha evidenziato come l’odore del nostro sudore è il risultato di numerosi elementi. A partire dai geni fino alle colonie di batteri che vivono sul nostro corpo; ma contano pure i fattori ambientali come l’umidità, la temperatura e la pressione. E infine, anche quello che mangiamo. Per esempio, “Le persone che mangiano più carne tendono ad avere un odore più pungente di quelli che prediligono soprattutto cibi vegetali”, spiega Lundstrom. Anche asparagi e spezie tendono a dare un odore acre al nostro sudore.

Il motivo è legato “essenzialmente”, continua l’esperto, al fatto che “questi cibi contengono sostanze chimiche che, una volta entrate in circolazione, vengono eliminate dal nostro corpo tramite il sudore. In realtà, quasi tutto quello che ingeriamo in parte viene smaltito in questo modo. Inoltre, non sarà una sorpresa sapere che l’aglio influisce negativamente da questo punto di vista. Nel caso dell’aglio e della carne, per esempio, la sostanza che influisce sul nostro odore è lo zolfo”. Anche se il riferimento all’aglio, che potremmo considerare scontato, “non ha trovato riscontro in un altro studio di qualche tempo fa in cui l’effetto del consumo di aglio risultava un elemento attraente dell’odore del corpo maschile su un campione femminile”, ci spiega il dottor Gabriele Buracchi, biologo e nutrizionista. “Addirittura, con il doppio della quantità di aglio, i campioni di odore corporeo raccolti sono stati giudicati significativamente più attraenti e piacevoli rispetto al gruppo di controllo che non aveva consumato aglio. Appare quindi riduttivo considerare in modo assoluto il ruolo del cibo sulla piacevolezza dell’odore corporeo”, continua Buracchi. “Anche se una ricerca pubblicata su Physiology & Behavior conferma che il sudore ascellare umano può fornire informazioni relative allo stato di salute. E che un contributo significativo alla buona salute, sia a breve che a lungo termine, è una dieta ricca di frutta e verdura. Un maggiore consumo di frutta e verdura è stato inoltre strettamente associato a un sudore dall’odore più gradevole (con caratteristiche più floreali, fruttate, dolci e medicinali), indipendentemente dall’intensità del sudore”.

Per contro, come ci segnala ancora Buracchi, “uno studio specifico ha testato l’effetto del consumo di carne rossa sul tipo di odore corporeo che produceva, reclutando 17 donatori di sesso maschile che hanno seguito una dieta a base di carne e un’altra senza carne per 2 settimane, indossando cuscinetti ascellari per raccogliere l’odore corporeo durante le ultime 24 ore della dieta. Questi campioni di odori sono stati fatti valutare in termini di gradevolezza, attrazione maschile e intensità da 30 donne che non utilizzavano contraccettivi ormonali. È stata ripetuta la stessa procedura un mese dopo con gli stessi ‘donatori di odori’, ciascuno con la dieta opposta rispetto a prima. La conclusione è stata che l’odore di coloro che seguivano una dieta priva di carne era giudicato significativamente più attraente, gradevole e meno intenso. Ciò suggerisce che il consumo di carne rossa ha un impatto negativo sulla piacevolezza percepita dell’odore corporeo”.

Anche le diete povere di calorie non ricevono giudizi favorevoli in termini di odori corporei. In un altro studio, infatti, che ha coinvolto un gruppo di donne, gli uomini sono stati chiamati a valutare l’odore delle volontarie dopo e durante un periodo di restrizione calorica. Alla fine dell’esperimento i ricercatori hanno potuto constatare che le donne avevano un odore più piacevole quando seguivano un’alimentazione normale, e non durante il periodo di restrizione calorica. Ciò non toglie che la valutazione degli odori subisca condizionamenti culturali per i quali ciò che a certe latitudini viene considerato odore respingente, in altre è più che accettato. Ma nel dubbio, sempre meglio mangiare sano. Anche il proprio profumo (magari) ci guadagna.

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