Lo schianto del treno contro i 5 operai della Sigifer appena fuori dalla stazione di Brandizzo, costato la vita a tutti i lavoratori presenti sui binari, è avvenuto mentre l’uomo-scorta di Rete ferroviaria italiana, Antonio Massa, era al telefono con la dirigente movimento di Chivasso. La loro telefonata, registrata, è stata ascoltata dai pm della procura di Ivrea che indagano lo stesso Massa e il capo-cantiere della Sigifer per disastro ferroviario e omicidio plurimo con dolo eventuale. Il colloquio tra i due avviene proprio mentre gli operai vengono travolti dal convoglio.

È mezzanotte ed è l’addetto Rfi a richiamare. Gli operai, a quel punto, sono però già sui binari, benché non ci sia alcun via libera dalla centrale. Nella telefonata, prima che la linea cada, si sente sopraggiungere il convoglio. Quando Massa, pochi secondi dopo, riesce a ricontattare Chivasso, la tragedia si è già compiuta. Le immagini registrate dalle telecamere della stazione, acquisite dagli investigatori, confermano questa ricostruzione dell’incidente.

Alla procura di Ivrea risulta una prima telefonata registrata intorno alle 23.30, mezz’ora prima dell’incidente. Si tratta sempre di una chiamata tra l’addetto di Rfi al cantiere e la dirigente movimento della stazione di Chivasso. Stando alle registrazioni, la sala operativa avrebbe fornito all’addetto Rfi a Brandizzo delle fasce orarie nel corso delle quali effettuare i lavori, in relazione ai previsti passaggi dei treni. In quella telefonata, a quanto risulta, non viene concesso alcun via libera al cantiere.

Quando a mezzanotte, l’addetto Rfi richiama Chivasso per ottenere il nulla osta, il primo treno di linea è già transitato sul binario 1 ed è possibile che sia stato erroneamente scambiato per il secondo che, invece, sta arrivando proprio in quel momento. I lavori, infatti, erano previsti in quel tratto e in orario notturno ma era necessario coordinarsi con la sala operativa in quanto era previsto il passaggio di tre treni: uno di linea, uno di servizio (quello che ha travolto gli operai) e un terzo convoglio all’1.30 di notte.

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