Dopo la rissa sfiorata in consiglio comunale a Terni, il sindaco della città umbra, Stefano Bandecchi, torna a parlare dell’episodio. In un lungo video sui social, il primo cittadino dà la sua versione dei fatti e dice di non doversi scusare, anzi, chiede le scuse di “chi mi ha offeso, compreso il Pd, che addirittura chiede le mie dimissioni, e Fratelli d’Italia che attraverso i suoi rappresentanti in Comune non ha fatto bella figura”.

Secondo Bandecchi la sua è stata una reazione e come tale “vuol dire che prima di succedere quella cosa c’è stato qualcos’altro, quindi noi dobbiamo cominciare a vedere cosa è successo, come mai c’è stata una reazione”. “Non devo scusarmi di niente – prosegue Bandecchi – ma sottolineare che continuerò ad avere reazioni davanti ad atteggiamenti aggressivi e per aggressivo vorrei rifarmi a ciò che si dice nell’ambito femminile quando gli uomini aggrediscono le donne anche semplicemente con l’atteggiamento e con delle parole forti”. “Essere aggressivi non vuol dire solo alzare le mani. Si può essere aggressivi anche con le parole e gli atteggiamenti specialmente se ripetuti nel tempo”, dice ancora.

A “giustificare” il suo gesto, secondo Bandecchi, il fatto che in consiglio comunale “si chiede la parole, poi si parla“. “Quando qualcuno parla in consiglio gli altri devono stare zitti, tacere. Si ascolta, perché non siamo in un bar dove tutti possono parlare quando credono e dire ciò che vogliono , non è un botta e risposta. Io ho ascoltato le dichiarazioni, anche se secondo me erano fuori luogo, della destra, poi toccava a me parlare”. Raccontando che poco dopo aver preso la parola “è partito il putiferio” Bandecchi racconta la sua versione: “Mi hanno dato del pagliaccio, io ho detto ‘state attenti che vi volano via i denti’, e da lì è partita la fine del mondo con un matto che si alza con violenza e continua a indicare e parlare”. “Gli è stato detto di mettersi seduto, più volte gli ho detto di farmi finire . racconta ancora – Ma continuava e nessuno lo ha portato fuori, cosa che sarà fatta dai prossimi consigli comunali: quando qualcuno alzerà la voce e non sarà il suo turno per parlare sarà sbattuto fuori”. “Siccome il matto non è stato buttato fuori io ho detto ‘vengo a metterti seduto’ – prosegue ancora – Da lì è partita una rissa di una marea di persone che hanno detto ‘oddio il sindaco vuole picchiare lo spastico’“. Secondo il primo cittadino infatti, le persone sono intervenute “per una differenza di fisicità”, ma “io volevo solo metterlo seduto”. “Lui non doveva stare in piedi e nemmeno parlare – dice ancora Bandecchi – E questa cosa intenderò farla ogni volta che qualcuno romperà le palle”.

Insomma per il primo cittadino lui non ha fatto nulla di male. La violenza, semmai, “è stata loro verbale”: “O cambiano atteggiamento o continuerò ad avere il mio atteggiamento”.

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