Da Tokyo a Budapest, è ancora storia per la velocità italiana. Il quartetto azzurro formato da Marcel Jacobs, Filippo Tortu, Roberto Rigali e Lorenzo Patta nella 4×100 conquista la medaglia d’argento, arrendendosi solo alla squadra degli Stati Uniti, composta da Coleman, Kerley e Carnes e dal fresco iridato dei 100 e 200 Lyles. Medaglia di bronzo per la Giamaica (Blake, Seville, Forde e Watson). Una nuova impresa per l’atletica italiana, dopo i successi alle Olimpiadi di Tokyo 2020, arrivata sulla scia della grandissima prestazione in batterie e grazie a un’ultima frazione memorabile da parte di Filippo Tortu. Per la 4×100 maschile si tratta della terza medaglia in una rassegna iridata, dopo l’argento a Helsinki 1983 (Stefano Tilli, Carlo Simionato, Pierfrancesco Pavoni, Pietro Mennea) e il bronzo ai campionati di Goteborg 1995 (Giovanni Puggioni, Ezio Madonia, Angelo Cipolloni, Sandro Floris). Niente da fare invece per la 4×100 femminile, arrivata ai piedi del podio. Zayab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Alessia Pavese hanno chiuso infatti con un memorabile quarto posto in una gara vinta dagli Stati Uniti, con Giamaica e Gran Bretagna rispettivamente al secondo e terzo posto.

Quella della 4×100 maschile è una medaglia mondiale che scuote tutto il movimento della velocità italiano, a meno di un anno dalle Olimpiadi 2024 di Parigi. Dopo il dominio di Tokyo infatti Jacobs e compagni erano piombati di una spirale negativa che aveva raffreddato molto l’entusiasmo generato dal doppio storico oro nipponico. L’unica nota positiva si era rivelata l’affermazione di Samuele Ceccarelli (campione nel 2023 agli Europei indoor di Istanbul sui 60 metri e ai Giochi Europei Chorzów sui 100 metri). Una regressione figlia anche delle prestazioni deludenti, e di alcuni stop fisici, da parte di Jacobs e Tortu nelle gare individuali. Il campione olimpico in questi mondiali non è riuscito nemmeno a qualificarsi per la finale nei 100 metri (poi vinti dallo statunitense Noah Lyles), fermandosi alle semifinali. Tutto questo fino al colpo di coda improvviso di questa 4×100 maschile, con il miglior tempo nelle batterie che ha anticipato questa nuova medaglia iridata, arrivata a 28 anni di distanza dall’ultima. Un argento che dona nuove ottime speranze in vista dei giochi parigini che si disputeranno tra un anno. Insomma, nonostante le difficoltà, la velocità azzurro è più viva che mai.

Una rinnovata euforia all’interno della quale rientra anche il quartetto femminile. La quarta piazza rappresenta infatti il miglior risultato nella storia di una squadra italiana femminile nella 4×100. Un risultato assolutamente prestigioso quello di Dosso, Kaddari, Bongiorni e Pavese, che certifica quella crescita esponenziale che è stata alla base del nuovo record italiano stabilito in semifinale, con il cronometro fermato a 42”14. Da qui ora deve cominciare un nuovo capitolo, con la speranza e l’ambizione di vivere una nuova pagina storica della velocità italiana tra poco meno di anno. Dopo Budapest pensare a una medaglia olimpica a Parigi non è più così impossibile.

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