Dopo il Veneto, anche l’Emilia-Romagna ha chiesto al governo lo stato di emergenza nazionale per i danni all’ambiente e all’economia provocati dal granchio blu. Il presidente dem Stefano Bonaccini, intervenendo qualche giorno dopo il collega del Carroccio, ha avanzato la richiesta anche su indicazione delle associazioni che rappresentano le cooperative di pesca del territorio, chiedendo che alla deliberazione faccia seguito un adeguato sostegno economico per assicurare la possibilità di interventi urgenti.

La Regione sta ultimando il report dei danni provocati dal granchio blu ai pescatori delle marinerie di Goro e Comacchio. Il crostaceo, particolarmente aggressivo e vorace, specie ‘aliena’ nel Mediterraneo, senza predatori naturali, sta distruggendo allevamenti ittici ed ecosistema marino. L’Emilia-Romagna spiega di essere disponibile a “collaborare per i primi ristori sulla base dei 2,9 milioni dichiarati in disponibilità per tale emergenza dal governo”. “Un primo passo è stata l’autorizzazione alla cattura, al prelievo e alla commercializzazione, ma questo non basta”, hanno dichiarato il presidente Bonaccini e l’assessore all’Agricoltura e Pesca Alessio Mammi. “Questa specie sta mettendo in crisi un intero settore”.

Nel 2023 in tutto il Delta del Po e per quanto riguarda l’Emilia-Romagna nei comuni di Goro e Comacchio in provincia di Ferrara, si è verificata una proliferazione massiva di granchio blu (Callinectes Sapidus), una specie originaria dell’Oceano Atlantico, probabilmente immessa nel Mediterraneo dalle acque di zavorra delle navi. Specie che si è dimostrata particolarmente aggressiva nei confronti degli allevamenti di acquacoltura. Goro e Comacchio riportano di una raccolta di 160 tonnellate di granchio blu nel solo periodo intercorso tra l’11 luglio e l’11 agosto 2023.

Il leghista Zaia solo pochi giorni fa aveva rilanciato l’allarme e oggi, interpellato dall’agenzia Ansa, ha detto di essere certo che il governo darà corso alla richiesta di stato di emergenza nazionale. “Il Veneto lo ha chiesto all’esecutivo in tempi non sospetti, da più di 10 giorni, con una comunicazione datata 8 agosto”, ha dichiarato. In precedenza “abbiamo inviato al governo anche la richiesta di dichiarare lo Stato di Calamità, spedita il 27 luglio”. Per il governatore “siamo davanti a un settore, quello della pesca, che rischia di essere letteralmente annientato. Il Veneto è il territorio più colpito: stiamo facendo squadra, a tutti i livelli del pubblico e del privato, per combattere l’invasione dei granchi. Serve coinvolgere ancor più anche le aziende di trasformazione ed export, in grado di valorizzarne il commercio, che già da mesi operano nel nostro territorio raccogliendo i granchi blu di gran parte dell’Alto Adriatico”. In Veneto, ricorda, sono già state immesse nel mercato per la consumazione diretta 150 tonnellate nei soli mercati ittici, da gennaio di quest’anno. “Ma sto personalmente spendendomi – conclude – perché questa quota aumenti velocemente”.

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