Il Servizio di sicurezza civile ucraino (Sbu) ha confermato per la prima volta la responsabilità degli attacchi dello scorso ottobre e di luglio al ponte di Crimea. Finora Kiev aveva tenuto un basso profilo sugli attacchi al ponte di Crimea (o ponte di Kerch), confermando il proprio coinvolgimento attraverso dichiarazioni anonime e vaghi riferimenti a “oggetti galleggianti non identificati”, scrive la Cnn sottolineando che la rivendicazione della responsabilità da parte di Maliuk segna un tentativo “insolitamente diretto” di allertare Mosca sulla minaccia che questi nuovi droni rappresentano. “Stiamo lavorando a una serie di nuove interessanti operazioni, anche nelle acque del Mar Nero. Vi assicuro che sarà emozionante, soprattutto per i nostri nemici”, ha dichiarato Maliuk. Il capo dell’Sbu ha anche rivendicato la responsabilità del primo attacco ucraino al ponte, l’8 ottobre scorso, ma ha rifiutato di fornire dettagli al riguardo. Nel video reso pubblico oggi le immagini dell’esplosione del 17 luglio

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