“Il cambiamento climatico sta impattando il regime idrologico dei nostri corsi d’acqua, spingendoli sempre più verso i loro estremi: alluvioni e secche sono due facce della stessa medaglia”. Alberto Doretto è un ricercatore di Alpstream, il Centro che si occupa dello Studio dei Fiumi Alpini di Ostana, in provincia di Cuneo, vicino alla sorgente del Po. “Il fiume più lungo d’Italia negli ultimi due anni ha subito una forte siccità: i tratti in cui la sua portata si è ridotta sono più poveri, sia come numero di specie sia come abbondanza totale di organismi”. Doretto porta avanti esperimenti analizzando la presenza degli invertebrati acquatici. “Questi organismi sono degli ottimi indicatori per valutare lo stato di siccità del fiume stesso: nelle sezioni in secca la loro perdita varia dal 30 al 50%. Così i dati permettono di valutare le conseguenze del cambiamento climatico, che può non solo mettere a rischio l’utilizzo dell’acqua da parte degli esseri umani, ma avere impatti su tutto l’ecosistema fluviale”.

di Giorgio Colombo e Ludovica Rossi

Articolo Precedente

Il mare è risalito fino ai pozzi e dai rubinetti di Andora esce acqua salata: “Va così da un anno”. E i turisti scappano dalla Riviera ligure

next
Articolo Successivo

Uno “tsunami” di fango invade Bardonecchia: il momento in cui l’ondata travolge tutto – Video

next