L’economia russa potrebbe recuperare i valori antecedenti l’invasione dell’Ucraina entro metà 2024, prima del previsto. Come riferisce l’agenzia statunitense Bloomberg primo ministro Mikhail Mishustin ha comunicato oggi che nel secondo trimestre dell’anno il Pil è aumentato del 4,6%. Nell’intero primo semestre il progresso è dell’1,5%. Se il dato sarà confermato si tratterà del quarto trimestre consecutivo con l’economia in espansione. Le spese belliche stanno spingendo la produzione industriale mentre la domanda dei consumatori sale grazie a salari più alti e maggiore spesa sociale. Sebbene alcuni osservatori nutrano dubbi sulla sostenibilità di questa crescita, il paese sta mostrando un’imprevista capacità di adattarsi alle sanzioni e al nuovo quadro geopolitico. Da poco il Fondo monetario internazionale ha alzato le sue stime per il 2023 da + 0,7% a + 1,5%.

A sua volta la Banca di Russia, sinora estremamente prudente, ha aggiornato le sue previsioni di crescita per l’intero anno all’1,5-2,5% per il 2023, rilevando che la produzione nella maggior parte dei settori focalizzati sulla domanda interna aveva raggiunto o addirittura già superato i livelli prebellici. Per il 2024 la banca si attende una crescita tra 0,5%-2,5% e tra 1%-2% nel 2025. Il rublo è sceso molto dall’inizio dell’anno perdendo circa il 25% del suo valore nei confronti del dollaro, dopo che nel luglio 2022 aveva raggiunto il valore più alto dal 2015. Ieri la banca di Russia ha deciso di non acquistare valuta estera sul mercato interno fino alla fine del 2023, per ridurre la volatilità sui mercati finanziari.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Agenzia internazionale dell’energia: “Petrolio russo venduto regolarmente al di sopra del price cap”

next