L’incontro con le opposizioni sulla proposta di salario minimo è fissato, ma Giorgia Meloni al momento non ha cambiato idea. La premier rimane contraria a fissare la paga oraria per legge e lo ha ribadito nel video registrato per commentare le ultime misure del governo (dopo aver disertato ancora una volta la conferenza stampa). Lo ha ribadito dicendo che “rischia di peggiorare i salari”, una tesi già smentita dall’esempio tedesco. Fatta questa premessa, si è augurata un “punto di condivisione” con le opposizioni. Che però ora protestano perché non vedono alcuna possibilità di apertura, proprio perché le forze divergono sul punto di partenza. La prima a protestare è stata +Europa, poi il M5s e pure Alleanza Verdi e sinistra. L’incontro è in programma per l’11 agosto, ma i leader dell’area progressista si sono confrontati in un vertice online nelle scorse ore: resta da capire come si presenteranno al tavolo e quali richieste potranno avanzare vista la chiusura da parte del governo. Per Giuseppe Conte, “l’incontro si preannuncia in salita”. Mentre Carlo Calenda chiede di “tenere i toni bassi”, la segretaria dem Elly Schlein per ora non si è espressa. Solo in serata sono uscite fonti del Nazareno: “Qual è la strategia di Meloni? Prima convoca l’incontro” sul salario minimo “e poi cerca l’incidente per farlo saltare?“.

M5s: “Non partiamo affatto bene” – Per i 5 stelle ha parlato il presidente Giuseppe Conte che non ha nascosto nervosismo per le dichiarazioni della premier. Meloni “ribadisce di essere contraria al salario minimo legale, utilizzando argomentazioni infondate e risibili per giustificare questa sua pervicacia”, ha scritto su Facebook. “Su tutte, quella in base a cui con il salario minimo si abbasserebbero gli stipendi. Una fake news in piena regola, che dimostra come Meloni non abbia letto neppure una riga della nostra proposta”. E ancora: “Si comprende come l’incontro di venerdì a Chigi si preannunci in salita. Il governo non sembra volersi smuovere dai suoi pregiudizi. Vorrà dire che proverò a spiegare come stanno le cose con dei grafici”, conclude. La proposta dei 5 stelle, spiega Conte su Facebook, “è chiara: se un contratto collettivo prevede una retribuzione per un lavoratore di 5 euro l’ora, con la nostra proposta quella retribuzione sale a 9. Se prevede 11 euro l’ora, rimane a 11. Non scende certo a 9”. Poco prima aveva parlato anche il vicepresidente M5s Michele Gubitosa. Che ha liquidato l’intervento della premier, parlando di fake news e criticando l’approccio della presidente del Consiglio. “La Presidente Meloni tra una retromarcia e uno slogan vuoto, ha infilato anche qualche grave fake news”, ha scritto su Facebook. “La verità è che, pressata e spaventata dai sondaggi, ha dovuto fare marcia indietro sul salario minimo e, dopo mesi di rifiuti incondizionati, ha invitato le opposizioni a Palazzo Chigi. Alla vigilia del confronto, però, non può certo permettersi di dare ragione al Movimento 5 stelle e dunque ripesca una vecchia bufala per attaccare la nostra proposta. Se questo è lo spirito del confronto, non partiamo affatto bene. Forse la premier dovrebbe iniziare rileggendosi la nostra proposta di legge e schiarendosi le idee”.

Alleanza Verdi Sinistra: “E’ una provocazione”. +Europa minaccia di non andare – Proteste anche da Alleanza Verdi Sinistra. “Il video di Giorgia Meloni sembra una provocazione”, hanno scritto in una nota Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. “Continuare a sostenere che il salario minimo porterà verso il basso anche gli altri contratti di lavoro significa dire il falso o dimostra che anche la presidente del Consiglio, come molti prima di lei, non ha letto la nostra proposta che invece sostiene e rafforza la contrattazione collettiva. Se la presidente Meloni ha convocato in pompa magna le opposizioni per ribadire il suo no alla legge sul salario minimo allora la domanda sorge spontanea. Cosa ci ha convocato a fare?”. Per Riccardo Magi, segretario di Più Europa, diventa complesso anche presentarsi venerdì: “Mi chiedo che senso abbia l’incontro di venerdì con le opposizioni a Palazzo Chigi. Se c’è la volontà di aprire alla nostra proposta bene, altrimenti non regaleremo a questo governo una passerella per poter dire ‘guarda quanto siamo bravì. Se c’è una reale volontà di dialogo, ben venga l’incontro di venerdì. Altrimenti se dovesse esserci solo un muro contro muro, meglio rivedersi in Parlamento e vedere chi vuole il salario minimo e chi no”.

Chi chiede di tenere i toni bassi, almeno fino all’11 agosto, è Calenda. “Sarebbe utile tenere i toni bassi prima dell’incontro sul salario minimo. Capisco che sedersi intorno a un tavolo insieme, senza pregiudizi e preconcetti è per tutti difficile”, ha scritto il leader di Azione su Twitter. “Capisco che la tentazione di restare chiusi nelle rispettive trincee è rassicurante. Comprendo che ‘l’area di conforto’ della politica è lo scontro e non l’incontro. Ma cercare un accordo è un atto di responsabilità nei confronti del paese e di 3,5 milioni di lavoratori poveri. Proviamoci con buona volontà”.

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