Sono stati i quattro sopravvissuti a raccontare dell’ennesimo naufragio nel Canale di Sicilia. Il loro barchino, partito da Sfax in Tunisia con 45 migranti, si è ribaltato ed è affondato durante la navigazione verso le coste siciliane. Nel naufragio sono morti quarantuno migranti, tra loro anche 3 bambini. Solo in 15 avevano un salvagente, ma sono annegati lo stesso. I sopravvissuti – due uomini, una donna e un minore non accompagnato – sono stati salvati dalla nave mercantile “Rimona”. Mercoledì mattina i naufraghi, originari di Costa d’Avorio e Guinea, sono stati trasbordati sulla motovedetta Cp327 della Guardia costiera e sono arrivati a Lampedusa.

I soccorsi – La Guardia costiera libica non sarebbe intervenuta a soccorrere il barchino, che si trovava nelle acque di loro competenza, nonostante fosse stata avvisata dalle autorità italiane, secondo quanto apprende LaPresse da fonti informate sul naufragio avvenuto poco a largo dalla città costiera libica di Zuwara. L’imbarcazione – partita probabilmente da Sfax in Tunisia ma che aveva perso la rotta – era stata individuata ieri da un velivolo dell’Agenzia europea di sorveglianza delle frontiere Frontex. La decisione di intervenire a grande distanza da Lampedusa è stata presa alla centrale operativa della Guardia costiera a Roma.

La ricostruzione – I sopravvissuti hanno raccontato di essere rimasti per diverse ore in acqua, almeno fino a quando non sono riusciti ad avvicinarsi e a salire su una barca in ferro, senza motore, verosimilmente abbandonata dopo un trasbordo di migranti. Su quella carretta sono rimasti alla deriva, trasportati dalla corrente – stando alle dichiarazioni dei naufraghi, ancora sotto choc – per alcuni giorni. Ad avvistarli e localizzarli ieri è stato l’assetto aereo Frontex che ha fatto scattare i soccorsi. La Capitaneria di porto italiana ha attivato la Guardia costiera libica, perché il natante con i 4 sopravvissuti nel frattempo era finito al largo della Libia, ma nessuno è intervenuto. Le motovedette italiane si sono dunque spostate fino al largo delle acque di Zuwara dove i quattro erano stati soccorsi dalla nave bulk carrier “Rimona” e dove sono stati trasbordati sulla motovedetta della Guardia costiera.

Procura apre inchiesta – Intanto la Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. Nelle prossime ore i sopravvissuti verranno ascoltati, assieme ai mediatori culturali e interpreti, dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Agrigento che cercheranno di ricostruire cosa sia effettivamente accaduto e di fare chiarezza su alcuni dettagli che, al momento, sembrano essere assai confusi e contraddittori.

La situazione a Lampedusa – Sull’isola, intanto, continuano gli sbarchi. Circa 1.100 migranti, dei 1.577 ospitati dell’hotspot, stanno per essere trasferiti. Secondo quanto pianificato dalla Prefettura di Agrigento, in mattinata la polizia accompagnerà 557 migranti per essere imbarcati sul traghetto Galaxy con destinazione Porto Empedocle. A seguire, altri 400 migranti verranno imbarcati sulla nave San Marco che farà rotta su Augusta. In serata, saranno trasferite altre 150 persone con nave Cossyra, sempre per Porto Empedocle.

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