Un blitz contro militanti anarchici è stato compiuto dalla polizia di Genova, La Spezia e Massa Carrara. Nove le misure cautelari emesse dal gip del tribunale di Genova: una persona è finita in carcere, mentre per tre indagati sono scatti gli arresti domiciliari e altre cinque sono state sottoposti all’obbligo di dimora. I reati contestati sono associazione con finalità di terrorismo, istigazione e apologia con finalità di terrorismo e offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica.

Tutti gli indagati sono militanti del circolo anarchico Goliardo Fiaschi di Carrara. Nell’ambito della stessa indagine, le forze dell’ordine hanno anche eseguito dieci perquisizioni, personali ed informatiche, fra le province di Bergamo, Lucca, Massa Carrara, L’Aquila e Perugia con il concorso delle Digos competenti per ogni territorio. L’inchiesta, ribattezzata Scripta Scelera, ipotizza l’esistenza di un’associazione con finalità di terrorismo. Tra le contestazioni mosse agli indagati anche la stampa e la diffusione non autorizzata di un periodico, Bezmotivny-Senza Motivo, che gli inquirenti arrivano a definire strumento di promozione e diffusione del messaggio anarchico più oltranzista.

Il gruppo è accusato di aver celebrato sul giornale attentati e di aver istigato a colpire obiettivi umani e a “perseguire un innalzamento del livello dello scontro con le istituzioni”, arrivando ad auspicare “l’utilizzo di armi da sparo”. Secondo quanto emerge dalle indagini uno di loro, Michele Fabiani, ha mantenuto i contatti con Alfredo Cospito, condannato in via definitiva per associazione con finalità di terrorismo e per il ferimento nel 2012 dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare. Sul periodico sono state inoltre pubblicate interviste e scritti di Cospito in cui si fa esplicito riferimento al ricorso alle armi, si invita all’azione terroristica e si propone di rafforzare i propositi rivoluzionari e di Juan Antonio Sorroche Fernandez, condannato in primo grado anche per attentato per finalità terroristiche, in cui si ribadisce che “ciò che più conta è l’azione e non le chiacchiere”. Hanno inoltre partecipato, “condividendone e diffondendone dinamiche e strategie”, secondo quanto scrive la procura, “all’organizzazione (ritenuta, da sentenza passata in giudicato, di natura eversivo-terroristica) denominata Federazione Anarchica Informale-Fronte Rivoluzionario Internazionale (Fai/Fri), strutturata in base a un modello federativo composto da gruppi d’azione o singoli individui, che si propone il compimento di “azioni dirette” come atti di violenza finalizzate alla “distruzione dello Stato”. Tra gli indagati, oltre a Fabiani, ci sono Paolo Arosio, “che”, scrive la procura di Genova, “si è occupato anche degli abbonamenti e pagamenti in favore della rivista”, Luigi Palli e Taino Gaia che ”hanno redatto numerosi articoli con lo pseudonimo ‘cospirantì” e Luca Aloisi che “ha pubblicato articoli con lo pseudonimo Mammut. Le altre persone sottoposte a indagini hanno a vario titolo partecipato con gli indagati agli incontri redazionali, tradotto comunicati apparsi sui siti stranieri e provveduto all’impaginazione della rivista.

Inoltre la stessa rivista, secondo quanto fa sapere la procura, ha pubblicato la notizia “dando risalto in termini positivi alle relative rivendicazioni” di fatti “costituenti reato commessi in varie parti nel mondo come danneggiamenti e incendi a strutture, invio di plichi esplosivi. Tra questi c’è anche la rivendicazione da parte della sigla ‘Brigata Augusto Masetti-Federazione Anarchica Informale-Fronte Rivoluzionario Internazionale’ del plico esplosivo inviato il 27 giugno 2022, alla sede di Roma della Leonardo-Finmeccanica, indirizzato all’ad dell’azienda Alessandro Profumo. Il messaggio di istigazione a commettere azioni di natura violenta, promosso dai redattori, è stato in alcuni casi stato poi effettivamente raccolto dall’uditorio anarchico. Gli inquirenti hanno ricostruito la stretta correlazione tra gli articoli pubblicati nel periodico e la consumazione, su tutto il territorio nazionale, di azioni violente, seguite dalla successiva rivendicazione, con espressioni verbali tratte dagli articoli pubblicati.

Articoli contro l’Eni “multinazionale ritenuta responsabile di sfruttamento delle risorse dei Paesi in via di sviluppo”, secondo quanto sostenevano gli anarchici, e vicina al sistema sicurezza Paese si sono rivelati strettamente correlati agli incendi di 13 autovetture della società Eni-Enjoy a Bologna, Torino, Milano e Roma, realizzati tra il 1 marzo 2021 e il 26 maggio 2022, rivendicati dal movimento anarchico insurrezionale. Analogamente, ad articoli di stampo antimilitarista sono seguite azioni ai danni della Ambasciata della Bielorussia in Italia (lancio di due ordini esplosivi artigianali nei giardini interni) e contro una filiale di Banca Unicredit, istituto indicato come “complice e responsabile degli armamenti”. La rivista ha riservato ampio spazio alla pubblicazione delle rivendicazione degli attentati più significativi e di maggiore impatto mediatico, anche allo scopo di stimolare i lettori a compierne di ulteriori. Tra questi, si ricordano gli articoli inerenti l’attentato ad Atene il 2 dicembre 2022 nei confronti di Susanna Schlein, viceambasciatrice italiana in Grecia e sorella della segretaria del Pd Elly Schlein.

Destinatario degli articoli pubblicati dalla rivista clandestina anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il cui onore e prestigio è stato offeso in un articolo pubblicato dopo il discorso pronunciato il 18 ottobre 2022 in occasione della inaugurazione dell’anno accademico della Università di Pisa: per questo motivo quattro degli indagati rispondono infatti anche del reato di offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica.

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