Il presidente di Visibilia Editore, Luca Giuseppe Reale Ruffino, è stato trovato morto dal figlio nella camera da letto della sua abitazione di Milano, in zona Bocconi. L’uomo si è sparato nella notte tra sabato e domenica con un’arma regolarmente detenuta, lasciando anche sei fogli con messaggi di addio e richieste di perdono agli affetti più cari. Il gesto appare legato a questioni personali e si ipotizzano gravi problemi di salute. La Procura milanese però indaga anche per istigazione al suicidio: un atto necessario, si apprende da fonti giudiziarie, anche solo per procedere con gli accertamenti, tra cui l’autopsia sul corpo del manager, che sarà eseguita tra martedì e mercoledì.

Sessant’anni, imprenditore nell’ambito delle amministrazioni condominiali, Ruffino era subentrato nella società di Daniela Santanchè nell’ottobre del 2022, rilevando le quote della ministra del Turismo. Due settimane fa, intervistato da Repubblica, l’imprenditore ha definito la ministra semplicemente come una sua debitrice, respingendo le ipotesi di aver dato una mano per ragioni politiche: “Ma quale soccorso nero, Daniela Santanchè ci deve 1,5 milioni e per questo ha messo a garanzia anche la sua casa”. Ruffino in passato era stato processato e poi assolto insieme agli esponenti lombardi di FdI Marco Osnato e Romano La Russa (fratello del presidente del Senato) per una vicenda legata a finanziamenti elettorali. Ma parlando con i giornalisti ha dichiarato di essere centrista da sempre e di aver investito in Visibilia vedendoci del potenziale”. Ruffino era l’azionista di riferimento di Visibilia: deteneva il 7,87% attraverso la società Sif e il 12,94% direttamente.

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