Dopo le numerose proteste messe in atto dalle associazioni dei consumatori sull’algoritmo che stabilisce la fissazione dinamica delle tariffe aeree, il governo ha optato per un intervento arrivando a definirlo come una “pratica commerciale scorretta“. Si tratta di una funziona specifica che nella fase di vendita di un biglietto aereo profila l’utente tramite la geolocalizzazione e l’individuazione del dispositivo, per poi arrivare a proporre prezzi sempre più alti su alcune tratte in cui viene rilevato un particolare interesse da parte del potenziale acquirente. Con il decreto Omnibus previsto dal governo, verrà imposta una limitazione a questa funzione in alcuni casi specifici: se viene applicata su rotte nazionale di collegamento con le isole, se viene utilizzata durante un picco di domanda e porta ad un prezzo di vendita del biglietto superiore fino al 200% della tariffa media del volo. Inoltre, la nuova disposizione vieterà anche la fissazione di tariffe sulla base della profilazione web dell’utente o sul dispositivo utilizzato.

“Sul caro voli abbiamo definito pratica commerciale distorta quell’algoritmo che profila l’utente e poi crea una sorta di asta di voli negli ultimi giorni per cui arriva il prezzo di un biglietto di una tratta come Roma-Cagliari persino a 980 euro. O Roma-Catania a mille euro, cosa inaccettabile. Quell’algoritmo è stato cancellato, non sarà più possibile utilizzarlo. Nel contempo abbiamo messo un tetto delle tariffe nei voli per le isole laddove vi sono dei voli in concessione dovute al fatto che le isole non possono garantire una continuità territoriale, cioè una alternativa”, ha spiegato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a Sky Tg24. “Inoltre, col ministro Salvini abbiamo attivato le procedure per chiedere all’Ue che siano definiti centri senza continuità territoriale, come se fossero delle isole, tutti quei centri urbani collegati dagli aeroporti ma non serviti da un’alternativa ad alta velocità adeguata” ha concluso poi il ministro.

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