La situazione della mobilità ferroviaria in Basilicata per il mese di agosto si preannuncia particolarmente complessa. Tre delle principali linee di collegamento presenti all’interno dei confini regionali sono infatti bloccate a causa di lavori di ammodernamento, come nel caso delle due tratte che collegano Potenza a Foggia e a Napoli, o per frana, come nel caso riguardante la linea che si collega invece a Taranto. Come riportato da Repubblica, per tutto il periodo di chiusura i viaggiatori dovranno necessariamente usufruire dei servizi di collegamento sostitutivi con autobus, affrontando strade poco veloci e talvolta non agevoli. Oltre alle linee ostruite o in fase di ristrutturazione, si aggiungono anche quelle in cui i lavori sono appena iniziati grazie ai primi fondi del Pnrr, che però non si concluderanno prima del 2026. In una nota pubblicata da Rete Ferroviaria italiana (RFI), la società ha puntualizzato che le cause del blocco ferroviario della regione sono da attribuire ad eventi straordinari e imprevedibili come il maltempo e le frane, che hanno complicato e prolungato le tempistiche dei lavori che ora proseguono senza sosta.

È molto dura la condanna nel merito della Cgil regionale che, tramite il proprio segretario generale Filt Luigi Di Tella, ha dichiarato che fra una settimana “Si toccherà il punto più buio da oltre cento anni” per la regione, con un mese di “chiusura di tutte le linee”. “Altrove i lavori di ammodernamento vengono realizzati con la rete in esercizio. Qui invece si provvede proprio nel pieno del boom turistico” ha proseguito Di Tella, sottolineando il fatto che la Basilicata, che oggi soffre di una grave tendenza di spopolamento e conta circa gli abitanti di Genova (562mila in totale), potrebbe usufruire di una svolta economica dallo sviluppo del turismo, che però con queste condizioni è assolutamente non incentivato. Non è mancata la replica del presidente regionale forzista Vito Bardi, che ha affermato di comprendere il dialogo ma al tempo stesso ribadito che “La Basilicata ha un gap infrastrutturale notevole, frutto di un ritardo secolare e di tanti errori e mancanze del passato, con una linea ferroviaria lenta e per molti tratti a binario unico” e per questo il suo ammodernamento deve essere considerato una priorità assoluta.

Il ripristino generalizzato della linea dovrebbe arrivare nel mese di settembre, nel frattempo, mentre sembra sempre di più avverarsi la descrizione di Carlo Levi raccontata in Cristo si è fermato a Eboli sulla difficoltà della regione di entrare definitivamente in una fase di ammodernamento, per locali e turisti rimangono validi i mezzi alternativi.

Nella nota RFI puntualizza che sulla linea Potenza-Metaponto RFI, dove la circolazione sarebbe dovuta riprendere dalla metà di luglio, si “sta lavorando senza sosta, impegnando oltre 80 tecnici fra personale RFI e delle ditte appaltatrici, per ripristinare la linea fortemente devastata dalla frana del 5 giugno, con l’obiettivo di far ricircolare i treni entro novembre”. Nella tratta Grassano-Salandra e in quella fra Vaglio e Trivigno, si sono invece verificate due frane importanti, una delle quali ha provocato “lo scivolamento verso valle di 150 metri di binario, con il crollo parziale di un ponticello ad arco in muratura”. “Per questo, si è reso necessario progettare ed eseguire nuovi interventi di rinforzo e stabilizzazione dell’infrastruttura, mediante il ricorso a una profonda paratia in cemento armato. La complessità dei lavori unitamente alla difficoltà riscontrate dai mezzi impiegati per accedere all’area di cantiere, hanno determinato una revisione, in corso d’opera, dei tempi di riattivazione della linea” ha concluso RFI nella sua nota.

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