di Vincenzo

Caro cittadino, è con grande entusiasmo (e una sana dose di ironia) che ti presento l’ultimo atto di “solidarietà” della nostra amatissima classe politica: la sospensione del reddito di cittadinanza. Mentre il governo sembra ballare al ritmo della propria retorica populista, la domanda che sorge spontanea è: ma fino a quando il popolo sarà disposto a ballare con loro?

La “generosità” della casta politica

È indubbio che la nostra casta politica sia piena di cuori magnanimi. Guarda quanto si preoccupano dei cittadini! Sospendere il reddito di cittadinanza è un gesto di pura generosità, un regalo avvolto in un’elegante carta da pacchi rossi. Ma forse, proprio mentre siedono nei loro scranni dorati, i nostri rappresentanti politici potrebbero ricordarsi che i cittadini non sono marionette senza voce.

Il silenzio assordante

Puoi quasi sentire l’eco delle parole dei politici nei corridoi vuoti del potere. Non si parla apertamente dei tagli, delle scelte discutibili e dei privilegi difesi a spada tratta. Invece, ci bombardano con dichiarazioni ingenue e sfuggenti, come se fosse sufficiente per farci dimenticare la realtà. Ma no, la consapevolezza cresce, e non possono ignorare il fatto che le promesse vengono sciolte nel nulla, proprio come zucchero in una tazza di tè.

Lotta per la sopravvivenza

Mentre la classe politica si destreggia nell’arte di proteggere i propri privilegi, i cittadini lottano quotidianamente per sopravvivere. Lavorare sodo, pagare le tasse, sperare in un futuro migliore – tutto questo sembra non essere abbastanza per guadagnare il sostegno che meritano. Forse dovremmo prendere lezioni di sopravvivenza politica: “Come sopravvivere a una classe politica inarrestabile: suggerimenti per il cittadino comune”.

Finale

In un paese dove il coraggio sembra essere una merce rara, è importante ricordare che noi cittadini abbiamo una voce e il potere di farla risuonare. La sospensione del reddito di cittadinanza è solo uno dei tanti atti che dimostrano come la casta politica sia più concentrata a proteggere se stessa piuttosto che il bene comune. La consapevolezza di questa realtà cresce ogni giorno e potrebbe essere il catalizzatore di un cambiamento reale e necessario. Ma finché la casta politica balla al suo ritmo, dobbiamo imparare a ballare al nostro: un passo verso la trasparenza, uno verso la responsabilità e un altro verso un futuro migliore per tutti noi. E chissà, forse un giorno balleremo tutti insieme sulla stessa melodia del cambiamento.

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