Un Carlo annunciato, smentito e ricandidato per il San Carlo. Ma non gradito a tutti. La Grande Astenuta per il voto all’unanimità è proprio la Regione. Il governatore De Luca continua a fare il bastian contrario. Proprio mentre il Teatro San Carlo, scintillante di nuovo restauro, chiude una stagione strepitosa. Ieri Prima da sold out del balletto Balanchine/Petipa, i due mostri sacri della coreografia del Novecento a confronto. Dai teatri imperiali di Sanpietroburgo alle platee internazionali. Su sfondo azzurro les Etoiles del Corpo di Ballo del Lirico di Napoli, in nuvole di tulle, sembravano spiccare il volo sorrette dai loro principi azzurri.

Ma ritorniamo con i piedi per terra. L’uscente sovrintendente Stéphane Lissner, ex Opera di Parigi, ex Teatro La Scala, viene sostituito da Fuortes, il “capitano” delle sfide e dai bilanci in regola, lungo curriculum, Teatro Petruzzelli di Bari, Arena di Verona, Opera di Roma, ex AD della Rai. Il suo contratto durerà cinque anni con stipendio dirigenziale (fissato per legge) a 248mila euro. Gli accaniti della dietrologia vedono nella defenestrazione di Lissner (con repentina legge ad personam, raggiunto il limite d’età di anni 70 e che farà valere tutte le sue ragioni in tribunale) e nell’articolo de Le Monde un nesso di vendetta trasversale.

Napoli sbattuta in prima pagina nella sua stagione più gloriosa dalla Renaissance culturale alla vittoria dello scudetto. L’autorevole quotidiano punta i riflettori su quello che viene presentato come “un simbolo dell’esplosione del turismo e della gentrificazione che sta travolgendo Napoli”. I quartieri spagnoli, dove fiorivano la prostituzione, il contrabbando e traffici vari sono ormai saturi di bed and breakfast, ricavati da sottoscala e ripostigli, negozi di paccottiglia, friggitorie. Parte degli abitanti teme di vedere la città diventare una seconda Barcellona, sottratta alle classi popolari, asettica e mercificata. I numeri parlano chiaro: si è passati da 3,2 milioni nel 2017 a 12 milioni nel 2022, per 3 milioni di abitanti. Dalle stalle di nuovo alle stelle. Siccome il Teatro San Carlo è una grande famiglia il Direttore Generale Emmanuela Spedaliere ha incoronato ieri con Targa d’Onore Anna Barnaba, una ragazza di 98 anni, graziosamente vestita color glicine, la piu’ storica abbonata del teatro, per il suo sostegno alle arti e alla cultura. La Signora Barnaba commossa: “Vi invito a venire sempre a teatro come faccio io, posso affermare con certezza che la musica rende giovani”.

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Inversione di tendenza, niente pienone a Capri ad agosto: meno male che c’era Jennifer Lopez. Ravello chiude una stagione strepitosa

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