“Chi nega la responsabilità dell’uomo di fronte al cambiamento climatico non è in buona fede”. È questo il messaggio che l’assessore al verde Elena Grandi ha lanciato questa mattina, venerdì 28 luglio, dai giardini Montanelli di Milano. Quello che è il parco più antico della città con 1800 piante è stato anche uno dei più colpiti dall’uragano di lunedì notte. È ancora presto per fare le stime dei danni ma secondo i tecnici del comune sono venuti giù circa “trecento alberi” ai quali dovranno aggiungersi quelli danneggiati e che dovranno essere abbattuti per motivi di sicurezza. “Guardate questa quercia che dovrebbe avere tra i 130 e i 150 anni – spiega il tecnico dell’unità di manutenzione del verde del comune di Milano Silvestro Acampora mostrando uno degli alberi più grossi caduti – è un mistero perché era una delle piante più sane della zona. Lo si capisce dall’ampiezza della zolla radicale, dalle foglie ancora verdi e dalla sanità del legno, dunque provate a immaginare la forza del vento che ha buttato giù questo albero”. Lungo i sentieri del parco che rimarrà ancora chiuso per permettere i lavori di messa in sicurezza c’è una lunga fila di tronchi caduti. “Credo che dovremo agire in maniera molto radicale – conclude l’assessora Grandi – quando diciamo che bisogna ridurre la produzione di Co2 dovremmo farlo cambiando radicalmente i sistemi di approvvigionamento, diciamo che non dobbiamo più usare fonti fossili al 2050 e questo non va bene”

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