Il bene dell’informazione è strettamente legato a quello della libertà“. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha iniziato il suo discorso alla cerimonia del ventaglio, di fronte all’Associazione stampa parlamentare. Sottolineando che, oggi, nell’era di web e Social è necessaria una “alfabetizzazionedigitale insieme a una “crescita di una capacità di critica rispetto all’offerta”, così da non essere in uno “scenario che veda la propaganda sostituirsi ai fatti”, il capo dello Stato ha parlato dei giornalisti come di “testimoni di verità” spesso anche “a prezzi molto alti”.

“Penso ai numerosi inviati uccisi nella guerra condotta dalla Federazione Russa all’Ucraina – ha spiegato – Vite sacrificate per svolgere quel servizio alla conoscenza che crea consapevolezza rispetto al velo dell’ignoranza dei fatti”. Quasi come un monito Mattarella ha quindi aggiunto: “All’informazione libera e indipendente, che ogni giorno, in ogni luogo e in ogni ambito, illumina le zone d’ombra per consentirci la formazione di un’opinione consapevole, le istituzioni devono riconoscimento e tutela massima”. “Perché l’informazione libera e indipendente è l’antidoto alle forme più diverse di disinformazione che in modo massiccio si propalano nei sistemi delle comunicazioni digitali – ha spiegato – La sua funzione deve essere quindi garantita, con rinnovato impegno, nelle nuove architetture tecnologiche che stanno ridisegnando i nostri modelli di convivenza rifuggendo ogni tentazione di subordinarla a velleitarie, se non confuse, iniziative di controllo”.

Ricordando che i giornalisti devono “essere al riparo da ogni forma di intimidazione” e parlando della libertà di stampa come “valore universale”, Mattarella ha ricordato il contratto i lavoro giornalistico “scaduto ormai da anni”.

“Vorrei ribadire che è compito dei giornalisti essere certificatori di fronte alla pubblica opinione della corrispondenza tra i fatti e la loro rappresentazione – ha aggiunto – concorrendo così all’esercizio di democrazia costituito dall’informazione”, sottolineando che sarebbe “contraddittorio” immaginare “organismi terzi” con un incarico di “certificatori della liceità dei flussi informativi”. Come già detto in passato, il Capo dello Stato ha sottolineato il “valore del pluralismo delle opinioni”. In conclusione del discorso, Mattarella ha quindi aperto a un altro tema, quello di migranti morti in mare: “Sono immagini che feriscono le nostre coscienze: non è pensabile che nell’animo umano vi sia un tale cinismo che lasci indifferenti”.

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