Mentre lo scalo non è ancora del tutto operativo, arriva la notizia che potrebbe essere partito dal cavo di una stampante l’incendio che la sera del 16 luglio ha gravemente danneggiato il terminal principale dell’aeroporto Fontanarossa di Catania. Fiamme che hanno provocato enormi disagi per i passeggeri e che hanno costretto per alcuni giorni a misure temporanee per cercare di evitare si allargassero anche ad altri aeroporti. A ipotizzare che sia stato un cavo a innescare le fiamme sono i vigili del fuoco nella loro prima relazione sull’incendio depositata alla Procura etnea. Una ipotesi da confermare e su cui sono necessari altri accertamenti.

Il sospetto nasce da una estesa macchia scura notata dai vigili del fuoco accanto alla stampante. Se l’intuizione fosse confermata, sarebbe evidente che l’incendio, che ha messo in ginocchio lo scalo, ha avuto origine accidentale. Sul rogo comunque si dovranno pronunciare anche i consulenti nominati dalla Procura che lunedì faranno il primo sopralluogo e cominceranno il loro lavoro. L’indagine è condotta dalla Squadra Mobile di Catania.

Intanto all’aeroporto l’Aeronautica Militare ha fornito strutture campali climatizzate per il check-in, estendendo le capacità del terminal come comunicato dal ministero della Difesa in un tweet. Da oggi l’operatività “passerà da otto a dieci voli all’ora, cinque partenze e cinque arrivi, mentre da martedì primo agosto, quando entrerà in funzione la tensostruttura da 500 metri quadrati allestita dall’aeronautica militare, si potrà arrivare fino a quattordici. Il ritorno alla piena normalità si avrà qualche giorno dopo, non appena termineranno le operazioni di bonifica e ripristino del terminal A” ha fatto sapere ieri il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

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