Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è stato sottoposto a un intervento chirurgico nella notte per l’impianto di un pacemaker. Il centro medico Sheba di Tel ha-Shomer a Tel Aviv fa sapere che dopo l’operazione il premier è in “buone condizioni. Netanyahu resterà per il momento nel reparto cardiologico”. L’ufficio di Netanyahu aveva fatto sapere che nel corso dell’operazione avrebbe assunto le funzioni di premier il vicepremier, il ministro della Giustizia Yariv Levin. La scorsa settimana era già stato ricoverato. Il Paese sta vivendo giornate difficili per le proteste contro la riforma giudiziaria. Anche il premier alla fine della procedura ha affermato – in breve dichiarazione – di “sentirsi benissimo”, parlando anche della riforma giudiziaria che intende portare avanti non appena lascerà l’ospedale.

Intanto un avvertimento in extremis contro l’approvazione alla Knesset della prima fase della riforma giudiziaria del governo Netanyahu (la cosiddetta 0’limitazione della clausola di ragionevolezza dei giudici di fronte all’esecutivo) è giunto oggi dall’ex presidente della Corte Suprema, il giudice Aharon Barak. “Se sarà approvata – ha avvertito oggi – essa colpirà duramente i valori fondamentali di Israele come Stato ebraico e democratico, minaccerà di destabilizzare lo Stato di diritto, la regolare gestione dell’amministrazione pubblica, la igiene dei provvedimenti del potere ed i diritti fondamentali di ogni persona in Israele”. Un appello al premier di fermare immediatamente quella legislazione – che secondo i progetti della coalizione sarà approvata domani in seconda e terza lettura – è giunto oggi anche dall’ex capo del Mossad, Yossi Cohen, che per anni è stato uno dei collaboratori più fidati e più intimi di Benyamin Netanyahu.

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